Social. Morto Francesco Geraci, ex braccio destro di Matteo Messina Denaro. Matteo Messina Denaro, noto anche con i soprannomi U Siccu e Diabolik, è un mafioso italiano, legato a Cosa nostra. Capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nella provincia di Trapani, è stato uno dei boss più importanti di tutta Cosa nostra, arrivando a esercitare le proprie attività criminali anche oltre i confini della propria provincia. Nel 1993 era stato inserito nella lista dei dieci latitanti più ricercati al mondo, rimanendo tale per quasi 30 anni fino al giorno del suo arresto avvenuto il 16 gennaio 2023 in una clinica privata di Palermo. In queste ore è venuto a mancare un suo ex collaborato: Francesco Geraci aveva 59 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Morto Francesco Geraci, ex braccio destro di Matteo Messina Denaro
È morto Francesco Geraci, ex collaboratore di giustizia di 59 anni. Il “gioielliere di Castelvetrano”, amico d’infanzia di Matteo Messina Denaro e suo più fedele collaboratore all’epoca delle stragi, come riportato da Today, si è spento nei giorni scorsi in una clinica di Milano, dove i medici hanno cercato di salvarlo da un tumore al colon, la stessa malattia di cui soffre il boss arrestato dopo più di trent’anni di latitanza. Qualche anno fa, dopo aver cominciato a collaborare con la giustizia, durante un’udienza aveva dichiarato: “Con Messina Denaro Matteo ci conosciamo dall’infanzia perché giocavamo assieme da piccolini. Abita vicino casa mia, in linea d’aria saranno un duecento metri”. Geraci era diventato “famoso” per aver nascosto gli oggetti preziosi di Totò Riina a Castelvetrano: collier, orecchini, crocifissi tempestati di brillanti, diamanti, sterline e lingotti d’oro per un valore di oltre due miliardi di lire. (Continua a leggere dopo la foto)
La loro collaborazione
La vicinanza tra Francesco Geraci e Matteo Messina Denaro si sarebbe interrotta quando il primo aveva 15 anni: “Lui ha preso la sua strada e io la mia”, disse Geraci in una dichiarazione durante il processo per la strage dei Georgofili. I due si riavvicinarono quando qualcuno chiese il pizzo al gioielliere e lui si rivolse al vecchio compagno di scuola. “Da quel giorno divento un uomo di fiducia di Messina Denaro”, disse Geraci al processo di Firenze. Due anni dopo l’arresto, però, arrivò la decisione di collaborare con la giustizia.
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