Emilio Fede, classe 1931, è un giornalista italiano. Nel corso della sua lunga carriera è stato direttore del TG1 (dal 20 aprile 1981 al 12 settembre 1982), di Videonews (dal 1989 al 15 gennaio 1991), di Studio Aperto (dal 16 gennaio 1991 al 31 maggio 1992) e infine del TG4 (dal 1º giugno 1992 al 28 marzo 2012). Durante un’intervista al programma radiofonico La Zanzara su Radio 24, Emilio Fede ha parlato della sua vita privata tra cui l’argomento pensione. A quanto pare l’assegno percepito non sarebbe sufficiente alle sue necessità. Vediamo nel dettaglio le sue parole. (Continua a leggere dopo la foto)
Quanto guadagna Emilio Fede? Svelato l’ammontare della sua pensione
L’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, durante una lunga intervista a La Zanzara su Radio 24, si è lasciato andare ad un amaro sfogo parlando del suo assegno di pensione. Il giornalista ha dichiarato: «Ho una pensione da 8mila euro al mese, dopo tanti anni di lavoro. Ma non mi bastano. Devo pagare la rata della macchina in leasing, l’autista, la badante e l’affitto di casa. E le bollette. Una volta non pagavo nulla. Non sono tanti, c’è anche la benzina, la cameriera ad ore, le bollette dei telefonini. Alla fine del mese non mi avanza niente». Poi ha aggiunto: «A chi mi dice qualcosa: vadano affanculo e a pulire i cessi. In banca sono rimasti 12mila euro, il resto è sotto sequestro. Per tre udienze in tribunale l’avvocato Alecci mi ha portato via 400mila euro, lei è stata condannata a restituirmi i soldi ma finora non lo ha fatto». Infine, ha ammesso di ricevere strani messaggi anonimi. (Continua dopo la foto)
Uno sfogo lungo e amaro
Sempre durante l’intervista a La Zanzara su Radio 24, Emilio Fede ha ricordato di essere perseguitato da messaggi e chiamate di anonimi sui suoi numeri privati: «Messaggi terrificanti dell’orrore, gente tagliata a pezzi e data ai maiali. Minacciano il Papa, di mettere delle bombe. Ho denunciato tutto alle procure di Napoli, Roma e Torino. E pure alla Polizia postale e all’antiterrorismo. Ci sono pure complicità e istigazioni al terrorismo. Sono farabutti e ricattatori che mi chiamano continuamente. Ho dato alla Polizia anche immagini di violenza sessuale».