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SOCIAL. Porto Cervo, in Costa Smeralda, è stato luogo di una esperienza di due clienti napoletani ha suscitato reazioni forti e contrastanti, sollevando interrogativi sulla giustizia dei prezzi nei luoghi di alta classe. Ecco cosa è successo.
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Scontrino amaro a Porto Cervo
Giuseppe Russo e la sua compagna Federica Franco, noti influencer napoletani che condividono le loro avventure attraverso la pagina Facebook “Il mio viaggio a Napoli”, hanno deciso di concedersi una tappa nella rinomata località di Porto Cervo. La loro visita a un noto bar della zona si è trasformata in un’esperienza amara quando hanno ricevuto lo scontrino per il loro ordine: nient’altro che un caffè e un’orzata per un totale di 50 euro. La cifra apparentemente esorbitante ha sollevato diverse reazioni. Nel contesto di Porto Cervo, una località considerata sinonimo di lusso e opulenza, i costi elevati sono spesso la norma. Russo ha condiviso che anche altre voci nel menù, come una coppetta di gelato a 30 euro e l’acqua tra i 15 e i 20 euro, erano indicative di una scala di prezzi molto diversa da quella a cui erano abituati.
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Il dibattito di Giuseppe Russo
Russo ha raccontato che, nonostante il prezzo eccessivo, la loro esperienza culinaria è stata impreziosita da una serie di stuzzichini offerti dal cameriere, che sembravano essere una sorta di aperitivo non richiesto. Mentre hanno elogiato la qualità del cibo, hanno espresso delusione per la qualità del caffè. Tuttavia, è stato lo scontrino a sconvolgere completamente la loro esperienza: 50 euro per il caffè e l’orzata sono sembrati un prezzo ingiustificabile, nonostante la reputazione di Porto Cervo.