Nuova variante, ecco i sintomi che ti avvertono una settimana prima: a cosa fare attenzione – Il Covid torna prepotente ad occupare le pagine dei quotidiani. L’attenzione di tutti è rivolta alla variante Eris, registrata anche nel nostro Paese. I casi di contagio in Italia si moltiplicano, probabilmente a causa di questa nuova mutazione. Ma come riconoscerla? Quali sono i sintomi? (continua a leggere dopo le foto)
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Nuova variante Eris: ecco i sintomi che avvertono una settimana prima della positività del tampone
La variante Eris pare sia in grado di “nascondersi” e diventare più resistente aggirando il sistema immunitario. Lo sostiene uno studio italiano firmato dall’Università dell’Insubria e coordinato da Fabio Angeli, docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine. Il 9 agosto l’Organizzazione mondiale della sanità ha designato Eris come nuova variante “di interesse” del Covid. (continua a leggere dopo le foto)
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Variante Eris, quali sono i sintomi che compaiono una settimana prima della positività del tampone
Gli esperti studiano in queste ore la variante Eris per avere un quadro più completo: alcuni hanno osservato l’insorgenza di sintomi del Covid, a cui non farebbe seguito un tampone positivo per diversi giorni, fino a una settimana. Sarebbe proprio questa peculiarità ad aver acuito la diffusione del contagio. «Leggo», riferisce le parole del dottor Thomas Moore, esperto di malattie infettive presso l’Università del Kansas. Questi ha spiegato a cosa sarebbe dovuto tale singolare fenomeno: «Ci vuole un po’ di tempo prima che il virus venga diffuso in quantità sufficienti per essere rilevabile. Se presenti sintomi e inizialmente il test è negativo, dovresti eseguire nuovamente il test dopo 48 ore. La possibilità di un test positivo aumenta significativamente a giorni alterni». (continua a leggere dopo le foto)
Dobbiamo preoccuparci? Tutti i dettagli sulla mutazione
La dott.ssa Kristina K. Bryant, MD , specialista in malattie infettive pediatriche presso Norton Children’s Infectious Diseases, ha dichiarato che i sintomi sarebbero simili alla precedente sottovariante Omicron. Si parla di disturbi delle vie respiratorie superiori, come mal di gola, tosse, congestione e naso che cola. «Alcune persone hanno addirittura detto che pensavano di avere allergie», ha detto Bryant. «Ma l’EG.5 merita di essere osservato. È la sottovariante dominante», ha aggiunto.