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Sharon Verzeni, i carabinieri lo hanno beccato: perché l’ha fatto

È passato quasi un mese da quella tragica notte del 30 luglio. Sharon Verzeni, una barista di 33 anni, decide di uscire di casa per una passeggiata intorno mezzanotte. 50 minuti, dopo viene trovato morta, accoltellata 4 volte. Ci troviamo a Terno d’Isola, in provincia di Brescia. A chiamare i carabinieri è la stessa vittima, prima di morire. “Mi ha accoltellata“, le sue ultime parole. Le indagini sono aperte, ancora nessun sospettato. Il fidanzato, Sergio Ruocco, era a letto dalle 22 e non sapeva nemmeno fosse uscita. Poi arriva  Fabio Delmiglio. L’uomo, conosciuto come il sosia dell’attore Johnny Deep, lo scorso 24 agosto si era presentato dai carabinieri sostenendo di aver conosciuto Sharon qualche giorno prima del suo omicidio, precisamente nel locale dove lavorava come cameriera, di aver avviato con lei uno scambio di messaggi per ragioni di lavoro su Facebook. Ma è tutto falso.

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I carabinieri lo hanno beccato: perché l’ha fatto

Di nuovo dichiarazioni false sulla morte di Sharon Verzeni: Fabio Delmiglio, noto sui social come sosia di Johnny Depp, ascoltato come teste dagli inquirenti la settimana scorsa, è stato denunciato dall’Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale. L’uomo, infatti secondo quanto comunicano i carabinieri, ha deliberatamente dichiarato il falso allo scopo di assicurarsi visibilità e rafforzare la propria immagine il proprio lavoro. “Sharon non l’ho mai conosciuta. Mi sono sbagliato, quella che ho conosciuto io era un’altra donna”, aveva detto ai giornalisti. L’uomo, che abita a Brembate Sopra, si era presentato dai carabinieri sostenendo di avere informazioni che potevano essere utili alle indagini. Ma alla precisa domanda se si fosse inventato tutto, il sosia ha ammesso la falsità nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario connesso alle interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione e audizione in caserma. (continua dopo la foto)

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L’uomo in bicicletta

Si cerca ancora l’uomo in bicicletta È trapelato, nelle scorse ore, che gli inquirenti starebbero puntando su un nome preciso, ma non ci sarebbe ancora la certezza che sia quello giusto. Notizia confermata all’ora di pranzo e smentita in serata. Di sicuro, sembrano avere scartato l’opzione che possa trattarsi dell’assassino, una deduzione a cui sarebbero arrivati, già da giorni, attraverso il lavoro svolto sulle telecamere. L’uomo in bicicletta è stato ripreso da più impianti di videosorveglianza: si è aggirato nella zona del delitto prima, durante e dopo, per allontanarsi come un razzo. Incrociando gli orari dei filmati che lo inquadrano con quelli degli ultimi fotogrammi con Sharon che si lascia alle spalle piazza VII Martiri e imbocca via Castegnate, e poi con la chiamata che lei stessa fa ai soccorsi a mezzanotte e 52 minuti la convinzione attuale è che non possa trattarsi del killer dato che gli orari non coincidono.

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