Si sono svolte ieri, 6 settembre, le autopsie sui corpi delle tre vittime della strage famigliare di Paderno Dugnano, nel milanese compiuta, dal 17enne che ha ucciso padre, madre e fratello di 12 anni. Sono in totale 68 le coltellate inferte da Riccardo, reo confesso, attualmente in custodia cautelare presso il carcere minorile Beccaria nel capoluogo lombardo.
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Dalle autopsie si scopre la terribile verità sulla strage di Paderno
Le autopsie sui corpi dei tre componenti della famiglia di Paderno confermano che sono 68 le coltellate totali inferte dal figlio più grande la notte del primo settembre. La maggior parte delle quali sono state per il 12enne. Riccardo C. è accusato di triplice omicidio pluriaggravato dalla premeditazione. A riconoscere l’aggravante è stata la giudice Laura Margherita Pietrasanta che ha evidenziato la “pericolosità sociale” del ragazzo e la sua “incapacità” a “controllare i propri impulsi”. Il gip ha parlato, inoltre, di una “singolare ferocia e accanimento nei confronti delle vittime” e di una “preordinazione dei mezzi”, oltre che di “propensione a cambiare e aggiustare la versione dei fatti”. (continua dopo la foto)
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La richiesta psichiatrica
Mentre il padre festeggiava i 51 anni con tutta la famiglia lui aveva in testa la strage, che avrebbe messo in atto qualche ora dopo, poco prima delle due del primo settembre.”E’ stata la sera della festa che ho pensato di farlo, non avevo ancora ideato questo piano, però avevo pensato di usare comunque il coltello perché era l’unica arma che avevo a disposizione in casa. Se ci avessi pensato di più non l’avrei mai fatto, perché è una cosa assurda”, si legge negli atti dell’ordinanza di custodia cautelare.
Nei prossimi giorni il legale Amedeo Rizza, depositerà la nomina del consulente agli atti del procedimento. Un lavoro utile per un’eventuale richiesta di perizia psichiatrica al Tribunale per i minorenni di Milano per accertare se il ragazzo fosse capace o meno di intendere e di volere al momento dei fatti. (continua dopo la foto)
Il debito in matematica
“È da quest’estate che sto male, ma già negli anni scorsi mi sentivo distaccato dagli altri. Forse il debito in matematica può aver influito. Ogni tanto i miei genitori mi chiedevano se c’era qualcosa che non andava perché mi vedevano silenzioso, ma io dicevo che andava tutto bene“, ha detto il 17enne al Gip. E ancora: “Volevo cancellare tutta la mia vita di prima” per superare quel “malessere” che provava da tempo. “Percepivo gli altri come meno intelligenti e spesso non mi trovavo bene in certi ragionamenti o ritenevo che si occupassero e preoccupassero di cose inutili“, ha spiegato. Sulla dinamica, Riccardo ha confermato che i genitori sono arrivati nella camere dopo aver sentito Lorenzo urlare.