È morto ieri, mercoledì 18 settembre 2024, all’età di 59 anni Totò Schillaci. Dallo scorso 7 settembre, l’ex calciatore simbolo della Nazionale italiana del ’90 era ricoverato nel reparto di pneumatologia del Civico di Palermo. Schillaci si trovava in ospedale a causa di una polmonite, ma le sue condizioni erano già fragili: due anni fa gli era stato diagnosticato un tumore al colon per il quale era già stato operato due volte. Dopo un leggero miglioramento, la situazione è precipitata rapidamente fino al decesso. Accanto a lui fino all’ultimo ci sono stati i suoi cari. Il ricordo della moglie di Schillaci è struggente. (Continua dopo le foto)
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Totò Schillaci, la camera ardente aperta a Palermo
Totò Schillaci è morto nella mattinata di ieri. Oggi, la camera ardente è aperta a Palermo, per tutti coloro che vogliono dare un ultimo saluto al campione italiano. In tanti vi si sono recati, a dimostrazione del fatto che l’impresa del calciatore siciliano è ancora nel cuore degli italiani che lo ricordano con affetto. La famiglia era convinta che in tanti sarebbero accorsi per salutarlo. “Si merita tutto questo, siamo felici”, hanno detto i suoi cari, consci di quanto Schillaci fosse amato. A Palermo, ci sono anche la moglie Barbara Lombardo e il figlio Mattia, che hanno ricordato il campione. (Continua dopo le foto)
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È mancato il simbolo popolare delle notti magiche di Italia '90,
— Elisabetta B. (@babetta123) September 18, 2024
Ragazzo di provincia, Schillaci dopo anni trascorsi in serie minori a Messina, approdò nel grande calcio diventando trascinatore della nazionale nei mondiali italiani nel 1990.
Di lui ricordiamo quello sguardo… pic.twitter.com/RLWreD5eth
Il ricordo del figlio
Mattia, nato nel giugno 1990, ha ammesso che questa perdita per lui è devastante. “È una perdita indelebile che ha segnato e segnerà tutte le nostre vite: sarà sempre un punto di riferimento. Ci fa piacere che la gente venga qui a confortarci e ricordare papà. Mi lascia tantissimi insegnamenti. È stato una persona umile vicinissima a me in ogni cosa che ho fatto, più che un papà era il mio migliore amico – ha raccontato il giovane a Fanpage -. Di lui porterò con me tantissimi ricordi, sin da quando ero piccolo quando giocavamo insieme a pallone. Mi porterò tanti insegnamenti di vita”. Mattia, che è nato proprio durante quelle Notti Magiche, si è fatto raccontare tutto dal padre. “Mi ha raccontato tutto, un periodo bellissimo. Tanti i video, tante le persone che ne parlano… credo che a livello sportivo e non solo sia stato uno dei momenti più belli sia per papà sia per l’Italia intera”.
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