Fedez, nome d’arte del rapper Federico Lucia, è stato operato per un tumore al pancreas. Lui stesso ha scelto di comunicarlo ai suoi fan attraverso delle storie Instagram, lasciandoli completamente senza parole. Giornate difficili per i Ferragnez, alle prese con la convalescenza di Federico, sempre lontano dai social. È sua moglie Chiara Ferragni che ogni tanto da notizie ai numerosi followers del percorso post operatorio di suo marito. La storia di Fedez ha colpito anche Andrea Pamparana, fondatore del Tg5, che in un’intervista a Vanity Fair ha comunicato di aver avuto lo stesso problema. (Continua dopo la foto)
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Andrea Pamparana del Tg5 ha avuto lo stesso tumore di Fedez: ecco come sta
Dopo aver ascoltato la testimonianza di Fedez, colpito da un tumore neuroendocrino al pancreas, anche il volto noto del Tg5 Andrea Pamparana ha deciso di rompere il silenzio e di raccontare la sua esperienza con lo stesso tipo di tumore durante un’intervista a Vanity Fair. Lo ha scoperto nel 2016: «Da qualche giorno avevo un fastidio alla schiena e avvertivo alla pancia un dolore fisso, che non passava. Chiamai una dottoressa che conoscevo che mi consigliò di non prendere un antidolorifico e di andare al Pronto Soccorso. Le devo tantissimo. Se avessi eliminato il dolore senza però risolvere a monte, in qualche mese quella massa tumorale magari sarebbe diventata più grande e si sarebbe diffusa diversamente, senza limitarsi all’intestino come nel mio caso. Il Net, come tutti i tumori, prima lo scopri, meglio è. Facevo fatica a stare seduto, non trovavo mai la posizione, dormivo male. E poi stava durando da troppo tempo. A un certo punto non ce la facevo più. Sono stato attento, mi sono ascoltato. Per quello dico che essere un po’ ipocondriaco mi ha salvato». Vediamo insieme come sta oggi. (Continua a leggere dopo la foto)
Le sue attuali condizioni di salute
Sempre attraverso le pagine di Vanity Fair, Andrea Pamparana ha ammesso: «Dopo l’intervento abbiamo studiato una terapia. Faccio un’iniezione una volta al mese di un farmaco che impedisce, o quanto meno rallenta, la formazione di altri tumori neuroendocrini. E ovviamente faccio controlli periodici e una volta all’anno mi sottopongo a una Pet con Gallio, un esame specifico che serve per vedere se ci sono altri Net. La malattia non deve essere un tabù. Sono un comunicatore e metto a disposizione quello che so fare per la causa, essendoci passato e sapendo quanto sia importante parlarne, usando anche le parole giuste. Ho visto le sue foto, lui abbracciato alla moglie e la ferita sulla pancia, tale e quale alla mia. Ho pensato a quanto fosse importante mostrarsi così. Il tumore fa più paura di altre malattie ma oggi si può affrontare».