
La comunità di Acerra è stata scossa da una tragedia che ha lasciato tutti senza parole. La piccola Giulia Loffredo, di soli nove mesi, è stata trovata morta nella sua abitazione nella notte tra sabato e domenica. Il caso ha suscitato emozioni contrastanti e ha alimentato numerosi dubbi, con le indagini in corso per fare chiarezza su quanto accaduto. I funerali di Giulia si sono svolti ieri, giovedì 20 febbraio in forma privata, ma la tragedia continua a destare domande. Il padre della bambina è stato indagato per omessa custodia e vigilanza del cane di famiglia, Tyson, che avrebbe morso la piccola.
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I fatti, le indagini e i dubbi
Secondo le prime ricostruzioni, basate sulla testimonianza di Vincenzo Loffredo, il padre della bimba, Giulia sarebbe stata morsa dal pitbull di famiglia, Tyson. Quando il padre si è svegliato, ha trovato la bambina in una pozza di sangue. Gli esami autoptici hanno confermato che la piccola è morta a causa delle ferite riportate dai morsi, inclusa la rottura del collo. L’offensiva del cane è stata considerata come la causa principale del decesso. Tyson è stato trasferito in un canile per ulteriori accertamenti.
Le indagini stanno cercando di verificare la veridicità della versione del padre. Inizialmente, Vincenzo Loffredo aveva dichiarato che la bambina fosse stata morsa da un randagio, ma in seguito ha cambiato la versione, sostenendo che fosse stato il pitbull di famiglia. Inoltre, il padre è risultato positivo alla cannabis, alimentando dubbi sulla sua capacità di prendersi cura della bambina. Gli inquirenti stanno anche cercando di comprendere se il padre fosse in casa al momento dell’aggressione e se il suo stato di lucidità fosse compromesso. Un altro elemento su cui si concentrano gli investigatori è il comportamento dei familiari poco prima dell’arrivo della polizia.
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