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Individuato l’autore del post shock contro la figlia di Meloni: è un professore di Napoli

La foto del volto della premier, accanto a quello della figlia Ginevra, circolava da ore sui social. Poi quel messaggio, agghiacciante, che evocava la sorte della ragazza di Afragola. Un commento d’odio, firmato con nome e cognome, che ha fatto rapidamente il giro del web fino a raggiungere Palazzo Chigi.
Leggi anche: “Come la ragazza di Afragola”, terribili parole contro la figlia di Meloni. Arriva la risposta: “Clima d’odio”
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Dietro l’account che ha pubblicato il post si nasconde, secondo quanto accertato dalla Polizia postale, un docente di tedesco in servizio in una scuola superiore della provincia di Napoli. Si chiama Stefano Addeo, è nato nel 1960 e lavora nel sistema scolastico pubblico italiano.

Accertamenti in corso sul profilo

Le forze dell’ordine stanno verificando in queste ore se sia stato proprio il professore a scrivere materialmente il messaggio oppure se il profilo sia stato manomesso da terzi. Tuttavia, gli elementi raccolti finora raccontano di un uso abituale dell’account, con foto personali, interazioni frequenti e contenuti fortemente politicizzati.

Secondo quanto ricostruito, Addeo avrebbe anche risposto ad alcuni utenti che gli chiedevano conto di quanto scritto, senza smentire, anzi quasi rivendicando quelle parole gravissime rivolte alla figlia della presidente del Consiglio. Il post è stato segnalato pubblicamente da Fratelli d’Italia, che ha condiviso uno screenshot con il messaggio incriminato, oscurando il nome ma evidenziando il ruolo dell’autore all’interno del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Reazione dura da parte della premier

Giorgia Meloni ha risposto duramente, parlando di un gesto che va oltre lo scontro politico. Ha scritto: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”.

Meloni ha poi invocato una reazione comune della politica, al di là delle appartenenze. “Esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità collettiva”. Al suo fianco si sono schierati i principali esponenti della maggioranza, ma anche numerosi esponenti dell’opposizione, con messaggi bipartisan di solidarietà.

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