
Simone Inzaghi arriva in Arabia dopo l’addio all’inter ma accade l’impensabile: gaffe clamorosa (VIDEO) – «Io sono Simone Inzaghi, e oggi comincia la mia storia con l’Al Hilal». Con questa frase, pronunciata in un video diffuso dai canali ufficiali del club, Simone Inzaghi ha voltato pagina dopo quattro stagioni ad alta intensità sulla panchina dell’Inter. Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe e due finali europee hanno consolidato la sua reputazione di tecnico affidabile e votato al calcio offensivo. Ora il salto in Saudi Pro League: contratto biennale da circa 50 milioni di euro complessivi, un ingaggio che mette il tecnico piacentino nello stesso Olimpo salariale dei colleghi più pagati al mondo.

Il video di presentazione: una “cartolina” da Riad
Il filmato, pubblicato alle prime luci di giovedì, alterna panoramiche dei grattacieli di Riad, lo scintillio del lusso mediorientale e i colori iconici dell’Al Hilal, blu intenso e bianco. Inzaghi appare in camicia chiara e blazer blu, stringe la mano al presidente Fahad bin Nafel e alza la nuova sciarpa con un sorriso tirato ma compiaciuto. Il testo in sovrimpressione, in arabo e in inglese, recita: “Welcome, Mister Inzaghi”. Fin qui tutto nella norma di una presentazione in stile top club, con colonna sonora epica e scorci di tifosi in delirio. Peccato che nel montaggio si senta chiaramente un audio di telecronaca non proprio pertinente. Sullo sfondo rimbomba la voce di Sandro Piccinini che racconta un gol leggendario: «Inzaghi! Ancora lui! È un’autentica sentenza in area di rigore!». Ma il replay abbinato è quello – risalente alla Champions 2007 – che immortala Filippo Inzaghi, fratello maggiore di Simone, in maglia Milan contro il Celtic. Un dettaglio che non è sfuggito ai social: in pochi minuti, #Inzaghi ma quale? è diventato trend topic in Italia e #WrongInzaghi ha fatto capolino su X (ex Twitter) negli Stati Uniti e in Arabia Saudita.

Errore clamoroso o geniale colpo di social marketing?
L’ipotesi più accreditata è quella di una svista colossale da parte dell’ufficio media dell’Al Hilal: un addetto avrebbe pescato in fretta e furia il primo audio di telecronaca con “Inzaghi” protagonista, senza verificare di quale dei due fratelli si trattasse. Ma c’è chi avanza una lettura più benevola: un “easter egg” voluto per generare buzz virale. In un’era in cui ogni like si traduce in esposizione globale, perfino una gaffe può trasformarsi in marketing non convenzionale. Resta il fatto che Piccinini nella clip esclama «SuperPippo!», un soprannome che a Simone Inzaghi non è mai appartenuto.
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