
Il 16 agosto scorso il mondo dello spettacolo italiano ha pianto la scomparsa di Pippo Baudo, icona indiscussa della televisione e figura amata da più generazioni. Negli ultimi mesi di vita, il celebre conduttore ha scelto di vivere in modo riservato, lontano dai riflettori, circondato dall’affetto più intimo di amici e familiari. Tra i ricordi più toccanti, emergono oggi le parole di Giorgio Assumma, amico fidato e avvocato di Baudo, che in una recente intervista ha svelato dettagli delicati sulle condizioni di salute del conduttore e sui pensieri che lo accompagnavano negli ultimi giorni. La notizia della sua morte ha provocato un’onda di commozione e riflessione, testimoniando quanto profondamente Baudo abbia lasciato il segno nella vita degli italiani.
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L’ultimo saluto a Pippo Baudo: una cerimonia intima tra affetti storici
Gli ultimi giorni di Pippo Baudo sono stati segnati dalla presenza costante della figlia Tiziana e della fedele segretaria Dina Minna, che lo hanno accompagnato nel suo percorso finale. Nel momento dell’addio, Baudo è stato deposto nella bara indossando lo smoking che aveva caratterizzato i suoi momenti di massimo splendore televisivo, un gesto simbolico che ha voluto sottolineare il legame indissolubile con il mondo dello spettacolo. Giorgio Assumma, avvocato e amico di vecchia data, ha descritto al Corriere della Sera l’emozione vissuta: «Io che non mi commuovo mai, mi sono commosso mentre l’ho visto nella bara col suo smoking».
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Gli ultimi giorni del conduttore
Nel periodo più recente, il celebre conduttore viveva in una condizione di crescente isolamento domestico, dovuta a un indebolimento neurologico delle gambe e a gravi difficoltà visive. «Cercava di nasconderlo – racconta Assumma – mi individuava attraverso la provenienza della mia voce». Le uscite pubbliche erano ridotte al minimo, fatta eccezione per rare occasioni come il compleanno di Pingitore del Bagaglino. Il resto del tempo lo dedicava alle lunghe telefonate con amici di vecchia data, intrecciando ricordi e battute che ancora riuscivano a strappargli un sorriso.
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