
Il conflitto in Ucraina, giunto al giorno 1.281, continua a occupare il centro dell’attenzione internazionale, mentre emergono nuove indiscrezioni sulle strategie diplomatiche e militari che potrebbero ridefinire il futuro del Paese. Secondo quanto riportato da media statunitensi, Washington sarebbe pronta a rafforzare la sicurezza di Kiev in caso di un cessate il fuoco, tramite l’offerta di abilitatori strategici come intelligence, sorveglianza, ricognizione, comando e controllo e sistemi di difesa aerea. Questa collaborazione, tuttavia, sarebbe destinata a integrarsi con un’intensa partecipazione degli Stati europei, cui verrebbe affidato un ruolo primario nella tutela della sicurezza ucraina.


Ucraina, la proposta di Putin gela tutti
In parallelo ai movimenti diplomatici occidentali, si è registrata una significativa apertura da parte di Vladimir Putin, che avrebbe presentato una proposta per la pace focalizzata sulla regione del Donetsk. A rivelarlo è stato Steve Witkoff, inviato speciale dell’ex presidente Donald Trump, sottolineando la reazione negativa di Kiev alla proposta: «Potrebbe non essere accettabile per gli ucraini – ha dichiarato – ma nessuno aveva mai raggiunto un tale progresso finora, ed è grazie alla determinazione di Trump se siamo arrivati a questo punto».

Le condizioni per la pace in Ucraina
Oltre agli aspetti territoriali, durante i colloqui sono stati affrontati temi economici di rilievo. Fonti diplomatiche riferiscono che si è discusso di un possibile ritorno della compagnia Exxon Mobil nel progetto energetico russo Sakhalin-1, oltre alla potenziale fornitura di attrezzature statunitensi per i progetti russi di GNL. Questi negoziati rappresentano un tentativo di intrecciare la stabilità politica con nuove forme di cooperazione economica tra Mosca e l’Occidente.
Nel contesto politico americano, Trump ha preso posizione durante una recente riunione, affermando: «Nemmeno Zelensky è totalmente innocente, ma ora ci vado d’accordo. Riuscirò a farcela», riferendosi al proprio impegno per favorire la fine della guerra.
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