
Personaggi tv. Marisa Laurito, l’accusa gravissima a Giorgia Meloni: “Succulenti compensi!” – Nel corso della trasmissione Cartabianca, guidata da Bianca Berlinguer, l’attrice e regista Marisa Laurito ha espresso forti critiche nei confronti della politica estera italiana in merito al conflitto in Medio Oriente. Il suo intervento, dai toni decisi e diretti, ha subito generato un acceso dibattito, sia all’interno dello studio televisivo sia nel più ampio contesto politico e mediatico nazionale.

Marisa Laurito, l’accusa gravissima a Giorgia Meloni: “Succulenti compensi!”
Marisa Laurito ha puntato il dito contro l’atteggiamento dell’Italia che, secondo lei, si sarebbe mostrata “assente” in uno scenario internazionale particolarmente delicato. Il mancato riconoscimento dello Stato di Palestina e la presunta subalternità rispetto agli interessi di Israele sono stati i punti nodali delle sue accuse, che hanno animato la discussione pubblica e riaperto il dibattito sulla linea adottata dal governo. Le dichiarazioni di Laurito arrivano in un momento di forte tensione nell’area mediorientale, con il conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza che continua a provocare gravi conseguenze umanitarie e politiche. In questo contesto, la posizione dell’Italia viene messa sotto la lente d’ingrandimento, con una crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione. L’intervento televisivo ha avuto un’eco significativa, non solo per il contenuto delle affermazioni, ma anche per l’autorevolezza della figura di Laurito, nota per il suo impegno civile oltre che per la sua carriera artistica. Il suo punto di vista ha raccolto sia consensi che critiche, confermando la delicatezza e la complessità del tema.

Le accuse avanzate da Marisa Laurito
Nel corso della puntata, Laurito ha affermato: «Purtroppo l’Italia è assente. L’Italia ha venduto armi a Israele. Gran parte della nostra cyber security è stata venduta a Israele con succulenti compensi. Si è astenuta dal riconoscere lo Stato di Palestina. E proprio in questi giorni che Gaza è stata praticamente rasa al suolo, si sentono i nostri politici dire: ‘se non dà fastidio a Israele, forse lo possiamo riconoscere’». Con queste parole, ha sintetizzato una serie di critiche rivolte al governo Meloni e alla sua gestione della politica estera. L’attenzione si è focalizzata in particolare sulle relazioni commerciali tra Italia e Israele, in tema di vendita di armamenti e collaborazioni nel settore della cyber security. Laurito ha posto l’accento sui “succulenti compensi” derivanti da queste operazioni, interpretandole come segnali di una relazione squilibrata e non del tutto indipendente rispetto agli interessi nazionali.
Ulteriore elemento di rilievo è stato rappresentato dall’astensione dell’Italia nelle votazioni internazionali relative al riconoscimento dello Stato di Palestina. Secondo Laurito, questa scelta evidenzierebbe una mancanza di coraggio politico e una difficoltà ad affermare una posizione autonoma sullo scenario internazionale.

La questione del riconoscimento della Palestina
Le parole di Laurito hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del riconoscimento dello Stato di Palestina. In Europa, diversi Paesi hanno già intrapreso questo percorso, mentre l’Italia continua a mantenere una posizione di cautela, preferendo non esporsi in maniera decisa. Secondo Laurito, questa prudenza rappresenta una forma di passività che rischia di indebolire il ruolo internazionale dell’Italia. Il riferimento alla distruzione di Gaza serve a rafforzare la sua richiesta di un’azione politica più risoluta, che non sia condizionata dalle reazioni dello Stato israeliano. La discussione sul riconoscimento della Palestina è particolarmente sentita in un periodo in cui le immagini e le notizie provenienti dalla Striscia di Gaza continuano a suscitare emozione e indignazione. Questo ha contribuito a rendere il tema ancora più centrale nel dibattito politico e mediatico. Molti osservatori sottolineano come la posizione dell’Italia sia influenzata da equilibri diplomatici complessi, che coinvolgono non solo i rapporti con Israele, ma anche le relazioni con gli altri partner europei e internazionali. Tuttavia, la richiesta di una presa di posizione più chiara resta forte in ampi settori della società civile.

Reazioni politiche e dibattito pubblico
L’intervento di Marisa Laurito ha generato numerose reazioni, sia tra gli esponenti politici che tra gli spettatori. Da una parte, c’è chi ha condiviso la sua analisi, interpretando le sue parole come un invito a maggiore indipendenza e fermezza nelle scelte di politica estera. Dall’altra, non sono mancati coloro che hanno criticato il tono eccessivamente duro delle sue affermazioni, ritenendolo inadatto alla complessità della situazione geopolitica. Il governo Meloni ha finora mantenuto una linea prudente sulla questione israelo-palestinese, ribadendo l’importanza della sicurezza di Israele e la necessità di soluzioni diplomatiche, ma senza adottare decisioni definitive sul riconoscimento della Palestina.
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