
Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste nel dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico, resta al centro di un mistero fitto. Fin dall’inizio, lo stato di conservazione del corpo ha sollevato perplessità tra gli esperti: non appariva compatibile con una lunga esposizione all’aperto durante l’inverno, suggerendo che la donna non sia rimasta sempre nel luogo del ritrovamento.
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Le perizie forensi e le ipotesi degli esperti
L’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata di svolgere gli accertamenti, ha stabilito che la morte sarebbe avvenuta lo stesso giorno della scomparsa. Tuttavia, le condizioni del corpo al momento del ritrovamento continuano ad alimentare l’idea che non sia rimasto esposto agli agenti atmosferici per tutto il tempo. Cattaneo ha escluso l’utilizzo di un congelatore, mentre la consulente di Visintin, Noemi Procopio, ha coinvolto un team internazionale per verificare anche questa possibilità attraverso test sperimentali.
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