
Guerra in Ucraina, la notizia su Trump e Zelensky che cambierebbe tutto – Donald Trump ha introdotto una nuova variabile nello scenario internazionale, lasciando intendere la possibilità di revocare il veto degli Stati Uniti sull’invio di missili a lungo raggio all’Ucraina. Una decisione che potrebbe segnare una svolta significativa nel conflitto in corso e che mette in discussione gli attuali equilibri geopolitici. Al centro dell’attenzione ci sono i Tomahawk, armi note per la loro capacità di colpire a distanze fino a 2.500 chilometri, superando di gran lunga il potenziale dei droni finora impiegati da Kiev.

Guerra in Ucraina, la notizia su Trump e Zelensky che cambierebbe tutto
L’incontro tra il leader statunitense e Volodymyr Zelensky si è svolto a New York, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Zelensky ha ribadito la richiesta di “armi a lungo raggio”, precisando che l’obiettivo non è una minaccia diretta, quanto piuttosto una forma di “pressione su Putin perché si sieda al tavolo dei negoziati”. Secondo fonti americane, Trump avrebbe dichiarato di voler “lavorarci su”, mentre un funzionario della Casa Bianca ha confermato al Wall Street Journal la disponibilità del presidente a rivedere la posizione statunitense sulle forniture militari. La questione dell’invio dei Tomahawk rappresenta un punto di svolta non solo per il conflitto ucraino, ma anche per la sicurezza internazionale. Questi missili, già utilizzati dagli Stati Uniti in numerosi teatri di guerra dal Medio Oriente ai Balcani, sono dotati di testate da 450 chili di esplosivo e possono raggiungere obiettivi strategici su tutto il territorio russo, compresa la capitale Mosca. La loro introduzione potrebbe alterare drasticamente la natura degli scontri e amplificare la pressione su Mosca.
Finora, le forze ucraine si sono affidate a droni e missili di produzione nazionale come i Neptune e i Flamingo, con una gittata massima di circa 500 chilometri. Sebbene questi strumenti abbiano consentito a Kiev di colpire raffinerie e infrastrutture fino a 1.300 chilometri dal confine, la loro capacità distruttiva resta limitata rispetto a quella dei Tomahawk, rendendo difficile scalfire la supremazia industriale russa.

La posta in gioco per Ucraina e Russia
L’eventuale arrivo dei Tomahawk rappresenterebbe un vero e proprio salto di qualità nelle operazioni ucraine, offrendo la possibilità di colpire in profondità bersagli industriali, energetici e militari sul territorio russo. Questo ampliamento delle capacità offensive potrebbe spostare il baricentro della guerra, aumentando la pressione su Mosca e modificando lo scenario strategico in tutta la regione. La Russia, consapevole della minaccia rappresentata dai missili a lungo raggio, ha più volte dichiarato che considererebbe tale fornitura un atto ostile da parte degli Stati Uniti. Il rischio di una risposta militare o di nuove escalation resta elevato, con ripercussioni potenzialmente gravi per la stabilità europea e mondiale.
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