
A Terni, città nota per la sua identità operaia e solidale, la vita politica locale ha preso una piega turbolenta come non accadeva da tempo. Il sindaco Stefano Bandecchi, noto per le sue posizioni controverse, ha suscitato indignazione con dichiarazioni rilasciate sui social riguardo al conflitto a Gaza.
Le sue parole hanno innescato una protesta spontanea che ha visto cittadini e consiglieri comunali unirsi per esprimere il loro dissenso. Ben presto fuori dal consiglio comunale della città si è creato un momento di forte tensione tra il politico e la folla. Un episodio che ha messo in luce le fratture politiche e sociali della città, portando alla luce questioni più ampie riguardanti la libertà di espressione e il rispetto delle istituzioni.


La protesta fuori dal Consiglio comunale a Terni
La contestazione è iniziata con un gruppo di manifestanti che si sono radunati davanti al municipio, esponendo cartelli e gridando slogan contro il sindaco. La tensione è salita quando Bandecchi è arrivato al Comune: un faccia a faccia con un manifestante ha rischiato di degenerare in una rissa. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, il sindaco ha reagito con insulti e provocazioni, definendo il manifestante “Hamas” e cercando di zittirlo con versi acuti.
La situazione si è fatta ancora più tesa quando Bandecchi ha minacciato il manifestante dicendo, riporta Fanpage, : “Se non volete due pizze in faccia non mi venite vicini”. Spintoni, passi avanti minacciosi e urla hanno trasformato la protesta in una vera e propria esplosione di nervi.


La reazione del centrosinistra al sindaco Bandecchi
All’interno del Consiglio comunale, la protesta è proseguita. I consiglieri del centrosinistra hanno deciso di abbandonare l’Aula in segno di protesta contro le dichiarazioni del sindaco. Lorenzo Carletti, membro della direzione nazionale di Rifondazione Comunista e organizzatore della manifestazione, ha dichiarato a Fanpage.it: “Abbiamo voluto lanciare una piazza che è nata sabato mattina, da un appello sui social. Nel giro di due giorni, in una mattina di un giorno feriale, abbiamo raccolto quasi duecento persone” si legge su Fanpage. La decisione di abbandonare l’Aula è stata una mossa simbolica per isolare Bandecchi e inviare un messaggio chiaro alla città.
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