
Momenti di terrore e incredulità nel nord della Papua Nuova Guinea, dove una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.6 ha fatto tremare il suolo e il cuore di migliaia di persone. L’evento, avvenuto nel pieno di una cerimonia pubblica, ha scatenato urla, fughe e panico collettivo. Video e testimonianze si sono rapidamente diffusi sui social, mostrando la paura negli occhi dei presenti e la corsa disperata verso le aree aperte.
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Il boato, poi il tremore: la dinamica del sisma
Il terremoto è stato registrato nella giornata di ieri, con epicentro a 26 chilometri da Lae, una delle principali città del Paese, e una profondità di 99 chilometri. Il boato iniziale ha preceduto un tremore prolungato che, secondo i testimoni, sarebbe durato quasi tre minuti.
Molte persone si trovavano riunite in uno stadio per una cerimonia commemorativa in onore di un ex governatore locale. “Abbiamo sentito il terreno muoversi come fosse liquido. Non riuscivamo a stare in piedi”, ha raccontato un testimone, descrivendo una scena di puro caos. Le tribune si sono svuotate in pochi istanti, tra grida e fughe verso i parcheggi e i campi circostanti.
Nessuna vittima, ma paura diffusa
Le autorità locali hanno confermato che si tratta di uno dei terremoti più forti degli ultimi anni nella regione. Fortunatamente, non si registrano vittime né danni strutturali gravi, ma la paura è stata enorme. L’evento ha risvegliato le preoccupazioni per l’elevata sismicità dell’area, da sempre considerata una delle più instabili del pianeta. Il timore di nuove scosse ha spinto centinaia di residenti a restare all’aperto per ore, anche durante la notte, in attesa di rassicurazioni ufficiali.
L’USGS (United States Geological Survey) ha confermato che il sisma è stato percepito chiaramente anche nella capitale Port Moresby, distante centinaia di chilometri, ma senza segnalazioni di crolli o feriti.
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