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Ponte, scoppia il caos con la maggioranza: scontro totale, può crollare tutto

Ritratto di Meloni, Salvini e Tajani durante una conferenza stampa

La tensione politica ha raggiunto un punto di non ritorno. Nelle ultime ore, lo scontro tra maggioranza e opposizione ha assunto toni durissimi, con accuse incrociate che investono tutti i temi centrali dell’agenda politica italiana. Dalla riforma della giustizia al delicato caso del Ponte sullo Stretto di Messina, fino al nodo più caldo della manovra economica, la battaglia politica si è trasformata in un vero campo di guerra istituzionale.
La miccia è esplosa dopo la decisione della Corte dei Conti di bloccare temporaneamente il progetto del Ponte, provocando l’immediata reazione del vicepremier Matteo Salvini e della premier Giorgia Meloni, che ha denunciato “l’ennesimo atto politico di un organo tecnico”. Una frase che ha aperto un fronte rovente, alimentato dalle dichiarazioni della Lega, secondo cui la sentenza avrebbe un chiaro orientamento politico.

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Le reazioni delle opposizioni: accuse durissime

Le opposizioni non hanno perso tempo. Elly Schlein ha attaccato frontalmente la premier, accusandola di voler “mani libere e potere assoluto”. Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno chiesto le dimissioni immediate di Salvini, mentre Carlo Calenda ha parlato apertamente di “deriva pericolosa per la democrazia”. Anche Matteo Renzi si è inserito nel dibattito definendo la riforma in corso “un’occasione sprecata”.
Ma il vero terreno di scontro rimane quello della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, un tema che divide il Parlamento come poche volte prima. Per la maggioranza, la riforma è una “svolta di libertà”. Per il centrosinistra, invece, rappresenta “un attacco all’indipendenza della magistratura”.

Manovra economica: tensioni interne e accuse di miopia

Sul fronte economico, la tensione non si placa. La premier Meloni difende la manovra definendola “una misura per le famiglie e per il lavoro”, ma le opposizioni la bollano come “miopia sociale”, accusando il governo di non affrontare le vere emergenze del Paese. I dati Istat che mostrano salari in calo non fanno che alimentare le polemiche: Giuseppe Conte parla di “inerzia totale”, mentre AVS denuncia una sanità al collasso e una crescente disuguaglianza tra Nord e Sud.
Nemmeno all’interno della maggioranza la pace regna. Forza Italia contesta il nuovo contributo sulle banche, Fratelli d’Italia prova a mantenere l’equilibrio in Parlamento e la Lega difende il Ponte come simbolo di sviluppo e prestigio nazionale. Il risultato è un clima di altissima tensione, in cui ogni parola pesa come una miccia pronta a esplodere.

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