
Il conto alla rovescia è iniziato: il 23 e 24 novembre 2025 la Puglia tornerà alle urne per scegliere il nuovo presidente della Regione. Un appuntamento elettorale che si preannuncia decisivo, condiviso con Veneto e Campania, ma con un colpo di scena che ha già infiammato la scena politica nazionale. A meno di un mese dal voto, infatti, un sondaggio Ipsos ha certificato un vantaggio netto e quasi incolmabile per Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e attuale eurodeputato, candidato del Campo largo di centrosinistra e Movimento 5 Stelle.
Il principale sfidante, Luigi Lobuono, candidato civico sostenuto dal centrodestra, dovrà affrontare una corsa in salita, con un distacco che – secondo gli ultimi dati – sfiora i 30 punti percentuali.
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Decaro contro Lobuono: la sfida per la guida della Regione
La candidatura di Antonio Decaro ha scosso profondamente gli equilibri interni al centrosinistra. L’ex sindaco ha imposto una linea di rinnovamento, chiedendo che Michele Emiliano e Nichi Vendola, i due ex presidenti, non si ripresentassero alle elezioni. Emiliano ha accettato, ma Vendola ha deciso di candidarsi comunque con Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), riaccendendo vecchie tensioni nella coalizione progressista.
Sul fronte opposto, il centrodestra ha scelto Luigi Lobuono, imprenditore con un profilo civico, ufficializzato solo a ottobre. Una mossa tardiva che, secondo molti analisti, ha limitato la capacità del fronte conservatore di strutturare una campagna forte e capillare sul territorio. Completano il quadro le candidature di Ada Donno (Puglia pacifista e popolare) e Sabino Mangano (Alleanza civica per la Puglia), entrambe con un consenso marginale.
Il sondaggio Ipsos: il vantaggio di Decaro è schiacciante
Il nuovo sondaggio Ipsos non lascia spazio a dubbi: Antonio Decaro raccoglie il 63,8% delle preferenze, contro il 33,1% di Luigi Lobuono. Gli altri candidati non superano complessivamente il 3%. Il Partito Democratico si conferma la forza trainante con il 23,5%, seguito dalla Lista Decaro (13,2%) e dal Movimento 5 Stelle (8,7%). Nel centrodestra, Fratelli d’Italia tocca il 17,3%, Forza Italia si ferma al 9,6% e la Lega non supera il 4,5%.
Il 56% degli intervistati ritiene che la vittoria di Decaro sia ormai “quasi certa”. Numeri che superano quelli ottenuti dal centrosinistra nel 2020, mentre il centrodestra arretra rispetto ai tempi di Raffaele Fitto.
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