Dopo due anni di pandemia da Covid-19, una nuova malattia sta preoccupando gli scienziati di tutto il mondo in queste ultime ora. Da 23 persone con sintomi sospetti a 40 casi quasi certi di vaiolo delle scimmie nel giro di poche ore: dopo l’Inghilterra altri due Paesi dichiarano lo stato di allerta per possibile diffusione del virus. Intanto, per evitare una seconda pandemia, l’Organizzazione mondiale della sanità ha già iniziato a indagare su quella che per ora è un’epidemia localizzata, circoscritta in determinate zone. Vediamo cosa sta accadendo nel mondo. (Continua a leggere dopo la foto)
Vaiolo delle scimmie, scatta lo stato di allerta in diversi Paesi: cosa accadrà ora
Mercoledì 18 maggio 2022, la Spagna ha confermato la presenza di 23 casi sospetti di vaiolo delle scimmie sul territorio. Nel giro di poche ore lo stato di allerta è stato dichiarato anche in Portogallo, facendo salire il totale dei probabili contagi a 40. L’infezione virale adesso pare abbia dei focolai concentrati nelle aree di Madrid e Lisbona. I sintomi del vaiolo delle scimmie negli esseri umani includono: eruzioni cutanee simili a bolle, febbre e dolori muscolari e brividi. La buona notizia è che, come confermato dalle autorità sanitarie, la maggior parte delle persone guarisce dalla malattia entro poche settimane. Il vaiolo delle scimmie, infatti, è fatale solo in rari casi. Inoltre, la trasmissione è limitata tra le persone e può essere conseguente ad uno scambio di fluidi corporei. (Continua a leggere dopo la foto)
Si rischia una nuova pandemia?
In molti si sono posti una semplice domanda: “Con il vaiolo delle scimmie si rischia una nuova pandemia?” Jennifer McQuiston, vicedirettore della divisione dei patogeni e patologie ad alto rischio del CDC, ha cercato di chiarire la situazione: “Dato che ora abbiamo visto casi confermati fuori dal Portogallo, casi sospetti fuori dalla Spagna, stiamo assistendo a questa espansione di casi confermati e sospetti a livello globale, e abbiamo la sensazione che nessuno sappia con certezza quanto grande ed espansiva possa essere la diffusione. E data la quantità di viaggi che ci sono tra gli Stati Uniti e l’Europa, sono convinta che vedremo casi negli Stati Uniti”. Una cosa è certa, secondo gli esperti, questa nuova malattia va avanti da alcune settimane.