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Piogge torrenziali, tutto completamente allagato: la situazione. Gravissimo

Strade allagate e villaggi sommersi dopo piogge torrenziali nel Sud Est Asiatico

Piogge torrenziali, tutto completamente allagato: la situazione. Gravissimo – Un’ondata di piogge torrenziali ha colpito in modo pesante diverse aree del Sud Est Asiatico, causando una situazione di emergenza umanitaria che coinvolge almeno tre milioni di persone. Il maltempo, alimentato da una sequenza di cicloni tropicali, ha provocato alluvioni e frane in Indonesia, Thailandia, Malaysia e Sri Lanka, lasciando dietro di sé più di 1.100 vittime. Le squadre di soccorso lavorano senza sosta, ma la portata dei danni e le condizioni ancora instabili rendono estremamente difficili le operazioni di salvataggio.

Piogge torrenziali, tutto completamente allagato: la situazione. Gravissimo

In molti casi, interi villaggi sono stati completamente sommersi dall’acqua o isolati dal fango. Le comunicazioni risultano gravemente compromesse e numerose strade sono impraticabili, mentre la distruzione delle infrastrutture rende impossibile raggiungere alcune delle aree più colpite. In certi casi, elicotteri e imbarcazioni sono gli unici mezzi utilizzabili per portare aiuti essenziali. Secondo le autorità locali, la situazione è definita “mai vista negli ultimi anni” e il numero di sfollati continua a crescere rapidamente. Sono numerose le famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, trovando rifugio presso centri di accoglienza approntati in tempi stretti. Le condizioni meteorologiche rimangono incerte e si teme che nuove precipitazioni possano aggravare ulteriormente il quadro già drammatico.

Le aree rurali e i centri abitati più piccoli sono particolarmente vulnerabili: spesso i soccorritori devono affrontare lunghi percorsi a piedi tra detriti e acqua alta per tentare di raggiungere i dispersi o portare beni di prima necessità. Le testimonianze raccolte parlano di case spazzate via dalla corrente, raccolti distrutti e intere comunità rimaste senza energia elettrica o acqua potabile.

Indonesia: Sumatra tra le regioni più devastate

Il quadro più critico si registra nell’isola indonesiana di Sumatra, dove si contano 631 morti, 472 persone disperse e almeno 2.600 feriti. Le piogge incessanti e le massicce frane hanno costretto più di un milione di abitanti a lasciare le proprie case, generando livelli di evacuazione mai raggiunti in tempi recenti. Numerose vie di comunicazione sono state bloccate da smottamenti, rendendo inaccessibili alcuni dei villaggi più isolati.

Le autorità indonesiane sottolineano che molte zone rimangono ancora irraggiungibili e il bilancio delle vittime potrebbe ulteriormente aggravarsi man mano che i soccorritori riescono a farsi strada tra le macerie. Gli interventi, spesso realizzati con mezzi di fortuna, si concentrano sulla ricerca dei superstiti e sull’assistenza immediata alla popolazione rimasta senza riparo. In alcune aree di Sumatra, le scuole e gli edifici pubblici sono stati adibiti a centri di accoglienza temporanei, ma la pressione è altissima e le risorse disponibili risultano rapidamente insufficienti. Si registrano inoltre problemi sanitari dovuti alla contaminazione delle acque e alla difficoltà nell’assicurare un’adeguata assistenza medica ai feriti e agli sfollati. Le squadre di emergenza proseguono senza sosta nella rimozione dei detriti e nella distribuzione di generi alimentari, ma segnalano la necessità urgente di ulteriori rinforzi e mezzi per raggiungere le località più remote. La situazione appare in rapida evoluzione e resta elevato il rischio di nuove frane nelle prossime ore.

Sri Lanka: il peggior disastro naturale dal 2004

Il Sri Lanka si trova ad affrontare una delle peggiori catastrofi naturali della sua storia recente. Secondo i dati ufficiali del Centro per la gestione dei disastri, il Paese conta 410 vittime accertate e 336 persone disperse. Il numero degli sfollati supera il milione e mezzo, con danni ingenti a infrastrutture, abitazioni e coltivazioni. Le autorità hanno dichiarato che si tratta del “peggior disastro naturale che ha colpito il Paese dallo tsunami del 2004”, sottolineando la gravità della situazione. Le piogge torrenziali hanno causato l’esondazione di diversi bacini idrici, costringendo alla riapertura di alcune dighe e peggiorando le condizioni nelle aree già allagate. Molti quartieri rurali e periferici risultano totalmente isolati. L’intervento delle squadre di soccorso è ostacolato sia dal livello delle acque che dalla mancanza di vie di accesso praticabili. Si moltiplicano le richieste di aiuto e la necessità di beni di prima necessità come acqua potabile, medicinali e coperte.

Le scuole sono rimaste chiuse in numerose province e le autorità invitano la popolazione a evitare spostamenti non necessari, mentre continua la ricerca dei dispersi e si tenta di garantire protezione agli sfollati. La crisi umanitaria, secondo gli esperti, è destinata a protrarsi per settimane, con la necessità di un intervento coordinato a livello internazionale.

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