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Virus shock, morto il primo umano al mondo: “Monitoraggio attivo di chiunque sia stato a stretto contatto”

Aviaria, primo caso di decesso umano per virus H5N5 in Usa: allerta sanitaria

Il virus H5N5 ha causato il suo primo decesso umano documentato negli Stati Uniti, sollevando interrogativi e attenzione da parte della comunità scientifica internazionale. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), informata dagli Stati Uniti il 15 novembre, ha confermato che si tratta del settantunesimo caso globale di influenza A(H5) nell’anno, ma del primo riconosciuto sul territorio statunitense dal febbraio 2025. Questa segnalazione, inizialmente passata quasi inosservata, ha rapidamente acquisito un significato ben più serio dopo ulteriori analisi di laboratorio.

Il primo decesso da virus influenzale A(H5N5): un evento senza precedenti

Il 20 novembre, dopo approfonditi esami condotti dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), è stato identificato il ceppo virale come influenza A(H5N5), mai associato prima a infezioni umane. L’Oms ha sottolineato: “Si tratta del primo caso umano segnalato a livello globale causato da un virus influenzale A(H5N5)”, segnando una svolta nella sorveglianza dei virus aviari.

Aviaria, primo caso di decesso umano per virus H5N5 in Usa: allerta sanitaria

Allerta snaitaria e indagini in corso

L’episodio ha riguardato un adulto affetto da patologie pregresse, deceduto dopo un rapido peggioramento clinico. Gli esperti hanno subito ricostruito l’ambiente in cui sarebbe avvenuto il contagio, scoprendo che la vittima allevava pollame e uccelli domestici, un fattore ritenuto cruciale per le successive indagini epidemiologiche.

Il decorso della malattia si è rivelato particolarmente veloce e aggressivo. Secondo i rapporti ufficiali, i primi sintomi febbrili sono comparsi nella settimana conclusa il 25 ottobre; il quadro clinico si è aggravato fino al ricovero, avvenuto tra il 1° e l’8 novembre. Nonostante le cure, il paziente è deceduto il 21 novembre. Le analisi sui campioni respiratori hanno confermato la presenza di influenza A tramite test Rt-PCR. Successivamente, la tipizzazione presso l’Università di Washington e il laboratorio di sanità pubblica dello Stato di Washington ha confermato il sottotipo A(H5), mentre il sequenziamento definitivo dei CDC ha identificato il ceppo come H5N5.

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