
La neve attesa da giorni è arrivata nelle ore notturne con puntualità e intensità, ricoprendo vaste aree del Nord Italia con un manto spesso e uniforme. In un lasso di tempo relativamente breve si sono registrati oltre cinquanta centimetri di neve fresca, con accumuli ancora maggiori nelle zone montane più esposte. Il paesaggio è stato trasformato in una distesa bianca compatta, con una nevicata fitta e persistente che ha interessato principalmente le vallate, mentre alle quote più basse si è osservato un fenomeno misto: inizialmente fiocchi umidi, poi prevalenza di pioggia.
Le aree collinari non sono state completamente escluse dall’evento: segnalazioni notturne indicano la presenza di neve anche a Mondovì Piazza, dove i fiocchi si sono alternati a precipitazioni piovose con il progressivo innalzamento delle temperature nei bassi strati. L’episodio rappresenta uno dei primi veri segnali invernali della stagione, con un’intensità che ha richiamato l’attenzione di appassionati, operatori turistici e autorità locali.
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Le previsioni confermate dai modelli meteo
Secondo i principali modelli meteorologici, l’ondata di maltempo era stata ampiamente prevista, sia in termini di tempistiche sia per quanto riguarda la distribuzione degli accumuli. L’ingresso di aria più fredda in quota, combinato con un flusso umido nei bassi strati, ha favorito la formazione di precipitazioni diffuse e la rapida crescita del manto nevoso.
In molte località montane, strade, tetti, alberi e impianti di risalita sono stati ricoperti in poche ore, imponendo un lavoro continuo di pulizia e messa in sicurezza
Un evento intenso sulle Alpi piemontesi
Particolarmente colpito risulta il settore delle Alpi piemontesi, dove la nevicata ha assunto un carattere eccezionale per frequenza e rapidità di accumulo. A Prato Nevoso, nota località sciistica, il fenomeno è stato descritto dal Centro Meteo Piemonte con una definizione che sintetizza bene la dinamica dell’evento: «Un temporale di neve».
In questa zona le correnti fredde in arrivo da nord-ovest si sono scontrate con masse d’aria più umida, determinando la formazione di nuclei precipitativi particolarmente attivi. I fiocchi, spinti dal vento, hanno ridotto sensibilmente la visibilità, soprattutto nelle ore centrali dell’evento, creando difficoltà alla circolazione sia per i mezzi privati sia per i veicoli adibiti ai servizi essenziali.
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