Non c’è pace per Mariupol, la città martire del conflitto in Ucraina. È allarme colera, tra cumuli di rifiuti e cadaveri in decomposizione. Secondo quanto riportato dai media locali le condizioni del sistema idrico non hanno fatto altro che favorire l’insorgere dell’epidemia, che rischia di complicare ulteriormente una situazione già difficile. La città sarebbe già in quarantena dopo alcuni casi di colera. C’è pericolo che l’Italia possa lasciarsi sorprendere dalla malattia? Sul tema si è espresso il professor Bassetti, che in un’intervista all’«Adnkronos» ha spiegato cosa fare per evitare ogni forma di contagio.
Allarme colera, si teme una catastrofe: cosa dicono gli esperti
Mariupol è sull’orlo di un’epidemia “esplosiva” di colera: sta “letteralmente annegando” nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo. Lo ha detto il vicesindaco della città ucraina Sergei Orlovio, sottolineando che le forze d’occupazione russa hanno messo la città in quarantena. Le riserve d’acqua sono contaminate a causa dei cadaveri in decomposizione e dei rifiuti abbandonati lungo le strade.
A Mariupol mancano cibo e acqua
A Mariupol mancano cibo e acqua, i corpi delle vittime si stanno accumulando. Anche il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko ha lanciato l’allarme per un’epidemia di colera ormai diffusa. Come riferisce il «Kyiv Indipendent», la mancanza di acqua e le sepolture di massa dei cadaveri hanno dato vita al morbo nella città finita nelle mani dei russi. “I rischi aumenteranno gradualmente data la temperatura dell’aria, perché il caldo può contribuire alla diffusione di malattie infettive”, le parole del vice ministro della Salute ucraino, Igor Kuzin. Gli ultimi casi di colera a Mariupol si erano visti nel 2011, quindi esiste la possibilità di una recidiva della malattia.
Le dichiarazioni del professor Bassetti
C’è il rischio che il colera possa arrivare da noi? “Il miglior alleato delle malattie infettive sono le guerre. Queste malattie colpiscono tipicamente in condizioni socio-economiche disagiate e la situazione sociale, economica e igienica in Ucraina è labile in questo momento. E non dimentichiamo che l’Ucraina già di suo aveva una adesione alle vaccinazioni molto bassa, prova ne è che già prima della guerra c’erano focolai di polio, morbillo. E ora il colera. In Italia non dobbiamo fare altro che continuare a vaccinare i profughi che arrivano dall’Ucraina, senza valutare se abbiamo fatto o meno le vaccinazioni. Va rifatto completamente tutto il ciclo vaccinale”, ha spiegato il professor Bassetti all’«Adnkronos».
Allarme colera, quali sono i sintomi della malattia
Come si trasmette il colera? Essa è strettamente legata all’accesso inadeguato all’acqua pulita. È una malattia a trasmissione oro-fecale: può essere contratta in seguito all’assunzione di acqua o alimenti contaminati da materiale fecale di individui infetti. Esso può causare diarrea acquosa grave e acuta; può colpire adulti e bambini. Al momento ci sono tre vaccini orali contro il colera: Dukoral, Shanchol ed Euvichol-Plus. Tutti e tre richiedono due dosi per una protezione completa.