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Omicidio Elena Del Pozzo, svolta nelle indagini: scoperta che mette i brividi

Omicidio Elena Del Pozzo. Non lucida follia: era capace di intendere e di volere. Di questo si stanno convincendo sempre di più gli inquirenti: Martina Patti ha ucciso sua figlia Elena Del Pozzo perché era determinata a farlo. E tornando indietro probabilmente lo rifarebbe ancora. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarla. (continua a leggere dopo le foto)

Elena del pozzo

Omicidio Elena Del Pozzo, svolta nelle indagini: scoperta che mette i brividi

Non è ancora chiara la motivazione che abbia spinto la giovane Martina Patti a far del male alla sua bambina: la donna pare sia stata mossa dalla sete di vendetta nei confronti dell’ex convivente, che dopo la rottura con lei si era ricostruito una vita sentimentale. “New Notizie” scrive che alcuni parlano addirittura di Sindrome di Medea, “in cui la donna tradita agisce, come la protagonista dell’antica mitologia, uccidendo i suoi figli per vendetta del compagno infedele, ma questo non significa che l’assassino non l’abbia fatto di sua spontanea volontà, senza contare che anche Medea ha premeditato il crimine e ha subito la morte della prole che ha prodotto”. (continua a leggere dopo le foto)

del pozzo

Elena del pozzo

Martina Patti aveva organizzato tutto?

Quella di Martina Patti si può considerare una personalità malvagia: la donna era perfettamente in grado di comprendere quello che stava facendo. C’era consapevolezza. Al momento dell’abbraccio all’asilo la madre della piccola Elena probabilmente aveva già deciso di uccidere. “Aveva il piano pronto, doveva soltanto azionarlo. Quel giorno avrebbe ammazzato sua figlia. E simulato un finto rapimento. Considerazioni, queste ultime, divenute granitiche dopo l’avvenuto riscontro oggettivo e incontrovertibile fornito dai frame delle telecamere di video sorveglianza”, scrive “Fanpage”, che riferisce anche nuove sconcertanti notizie sul caso. (continua a leggere dopo le foto)

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Il sospetto degli inquirenti: novità sul caso di Elena Del Pozzo

Negli ultimi giorni i Ris hanno deciso di sequestrare le scarpe da ginnastica indossate da Martina Patti. Dalle analisi sotto le suole potrebbe infatti arrivare la svolta definitiva nelle indagini. Il sospetto degli inquirenti è che durante quei famosi quaranta minuti, la donna, anziché correre, si sia fermata a scavare la buca. Quella buca in cui, qualche ora dopo, avrebbe seppellito la figlia. Occorrerà verificare la presenza di un terriccio compatibile con quello del campo in cui Elena è stata uccisa. Leggi anche l’articolo —> Elena Del Pozzo, il retroscena choc: cosa gridava la bimba mentre moriva

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