“Le quarte dosi di vaccino anti-Covid non decollano perché la gente è stanca”. È questa l’analisi di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, contattata dall’Adnkronos Salute per commentare la situazione del nostro Paese. (continua a leggere dopo le foto)
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Quarta dose, Gismondo rompe il silenzio: “Cosa succede”
Maria Rita Gismondo parlando della quarta dose di vaccino e dei casi in aumento in Italia ha detto: “Da un lato nota che anche moltissimi anziani, in caso di contagio, in questa fase hanno delle forme assolutamente asintomatiche o paucisintomatiche, quindi questa necessità del secondo booster adesso la gente non la sente. E poi le persone vogliono aspettare un vaccino nuovo, per fare in autunno una vaccinazione coerente con il virus circolante”. (continua a leggere dopo le foto)
Dopo il vaiolo delle scimmie la West Nile
“Con Covid, per ogni variante di Sars-CoV-2 che spunta, prima ancora di conoscerla scatta il panico. Si è cercato di diffonderlo anche con le epatiti a eziologia sconosciuta, e non ci si è riusciti. Si è provato a scatenarlo poi con il vaiolo delle scimmie, che però pare non faccia morire nessuno. E adesso la West Nile”, ha asserito l’esperta. (continua a leggere dopo le foto)
Gismondo: “Non è una novità né un motivo di allarme”
“Spero davvero non si voglia strumentalizzare un’infezione che conosciamo ormai da tempo, che si è insediata nel bacino del Mediterraneo da almeno 30 anni e che sì, in pochi casi provoca una patologia seria, un’encefalite, ma che non rappresenta assolutamente una novità né un motivo di allarme”, ha rimarcato la Gismondo a proposito della malattia trasmessa dalla zanzara. Cinque morti nel 2020, nessuno nel 2021, e ieri invece un decesso per il virus West Nile. In settimana l’Istituto Superiore di Sanità aveva segnalato i primi casi di contagio, un 73enne nel padovano, e un 75enne di Modena.
Che cos’è la febbre del Nilo?
Si tratta però di un campanello d’allarme, non di un’emergenza la febbre del Nilo, come hanno spiegato le autorità sanitarie. Difatti è un vero pericolo soprattutto per gli anziani o i pazienti debilitati da altre patologie. Quasi mai lo è per i soggetti giovani o in salute, in cui spesso il virus si presenta come asintomatico. Leggi anche l’articolo —> Covid, Alberto Zangrillo: “Sintomi e tampone negativo? Paranoia ossessiva”