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Cosa succede se non si pagano le bollette di luce e gas?

Con il caro dell’energia e quindi delle bollette di luce e gas, tanti italiani sono a rischio a causa del mancato pagamento delle bollette. Ma cosa succede se non si riescono ad effettuare i pagamenti, nel caso in cui si viva sotto la soglia della povertà? Ecco le conseguenze. Non esiste, in materia di luce e di gas, una norma come quella prevista per la fornitura idrica che oggi dà diritto alle famiglie povere e morose a 50 litri di acqua gratis al giorno. I fornitori di luce e gas hanno un’arma dalla loro parte nel caso in cui non vengano pagate le bollette: staccare la fornitura. Ma quando succede questo?

Cosa succede se non si paga la bolletta della luce

Il fornitore inizierà a mandare un sollecito al debitore. Di solito, l’avviso viene inviato insieme alla successiva bolletta. Se neanche in questo modo l’utente salda il debito, il fornitore invia una raccomandata o una Pec di diffida-preavviso di sospensione o risoluzione del contratto. Il documento conterrà una data entro la quale bisognerà pagare la quota, il termine non può essere inferiore a 15 giorni. Chi non paga entro i tempi indicati nella diffida, rischia la sospensione della fornitura.

Per quanto riguarda la luce, si parte con la riduzione del 15% della potenza della fornitura: l’utente potrà quindi utilizzare solo alcune apparecchiature elettriche. Se dopo 15 giorni non arriva alcun pagamento scatta la sospensione. Pagando il debito, si potrà riottenere, nelle 48 ore successive, il ripristino dell’elettricità. In caso contrario, dopo 10 giorni, la fornitura sarà definitivamente chiusa senza ulteriori avvisi. Il contratto quindi non avrà più valore e il cittadino se vorrà la luce in casa dovrà avviarne uno nuovo, con conseguenti oneri a suo carico.

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Cosa succede se non si paga la bolletta del gas

Per il gas invece non viene prevista la riduzione della potenza. Se il debitore non salda il conto entro il termine indicato nella lettera di diffida, scatterà la sospensione della fornitura. Dopo 10 giorni dalla sospensione, se non si salda il debito, il contratto sarà chiuso. Se non è possibile sospendere il servizio (ad esempio perché il contatore non è accessibile al distributore), l’Enel richiede il taglio della colonna montante (ossia la tubazione verticale che trasporta il gas ai vari piani di un edificio) i cui costi sono a carico dell’utente. Se non è possibile tagliare la colonna montante, il contratto sarà cessato amministrativamente e la fornitura passerà al servizio di default.

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