Levante, pseudonimo di Claudia Lagona, è una cantautrice e scrittrice italiana. L’artista in queste ore ha commosso tutti i suoi followers con un post su Instagram dedicato a suo padre. L’uomo è scomparso 26 anni fa e il dolore per questa grave perdita è ancora vivo nella cantante. Si può imparare a vivere con esso, ma superarlo è praticamente impossibile. Le sue parole sono giunte al cuore dei suoi fan i quali hanno lasciato tantissimi messaggi di affetto per lei. (Continua a leggere dopo la foto)
Levante, la cantante su Instagram ricorda suo padre: fan commossi
Levante ha deciso di ricordare suo padre con uno struggente messaggio su Instagram. Le sue parole sono arrivate dritte al cuore dei suoi fan, i quali si sono lasciati andare alla commozione (vai al post). Levante ha scritto: “Ventisei anni fa moriva mio padre. Alle sei del pomeriggio, in una giornata bollente, nella casa di Palagonia. Per anni sua madre ha detto che era morto per “il male del secolo”. Ancora oggi la nonna Rosalia non lo dice, TUMORE, non lo dice. Anche a me a volte affatica dirlo, sentirlo dire. Ci ho messo molto tempo a togliermi di dosso quel senso di vergogna per aver perso papà. Non ho mai chiesto alla mia terapeuta perché provassi vergogna… ma sono tantissimi anni che ormai ne parlo ad alta voce, spesso, anche mettendo gli altri in difficoltà. Dirlo, forse, è servito a convincermi dell’assenza e ad accettarla. La Doc dice che piango come fosse successo ieri, in realtà succede solo se tolgo la maschera… altrimenti sono ventisei anni e quindi una vita fa. È un dolore adulto, ha la patente, si è diplomato, è laureto. Eppure è tutto estremamente nitido davanti ai miei occhi”. Vediamo insieme i messaggi dei suoi fan. (Continua a leggere dopo la foto)
I messaggi dei fan
Tantissimi i messaggi dei fan sotto il post di Levante per suo padre. Tra i tanti commenti si legge: “Il mio è morto il 24 giugno di quasi quarant’anni anni fa e io non ero più una bambina, come te. Ci si mette tanto a farsene una ragione e forse non ci si riesce mai del tutto, ma condividere aiuta”, “Tredici anni fa ho perso un’amica, nel giorno del decimo anniversario della morte scrissi “il tempo visto da qui sembra ieri e visto da lì, da dieci anni fa, sembra un’eternità”. Mi sono ritrovata nella tua descrizione del dolore adulto, diplomato, laureato ed estremamente nitido. Difficile da spiegare”, “Viviamo in una società in cui il dolore è forse ancora tabù. E quindi forse la vergogna la di prova anche per questo. Per quel senso di diversità. Io a volte lo vivo appieno e piango a volte lo nascondo in fondo in fondo. Ma il cuore scoppia. Un abbraccio strettissimo”, “Grazie di queste belle parole. È un sentire che non si può spiegare” e “Sono passati 7 anni e anche io piango come se fosse successo ieri”.