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“Assassino di m**!”. Garlasco, Lovati l’ha urlato al telefono a Sempio. Testimonianza shock

La posizione di Massimo Lovati e la sua replica

L’ex difensore di Andrea Sempio si è trovato così al centro dell’attenzione, in un momento particolarmente delicato per le indagini.
L’emergere di una simile testimonianza rischia di influenzare non solo il percorso giudiziario, ma anche la percezione pubblica sul ruolo e sulle responsabilità delle figure coinvolte nel caso.
Lovati, da parte sua, ha respinto con fermezza ogni accusa, parlando di una narrazione “che non sta né in cielo né in terra” e definendo la testimonianza come una “calunnia”.
Ha ribadito di aver sempre sostenuto l’innocenza di Sempio e di non aver mai rivolto accuse di tale gravità al suo cliente: “Ho sempre detto che Sempio è innocente. Questa è una calunnia.”

Le minacce di querela e le possibili conseguenze giudiziarie

Lovati ha inoltre messo in discussione la credibilità del testimone, definendolo “un pazzo” e minacciando azioni legali nel caso in cui la dichiarazione venisse formalizzata in sede giudiziaria.
L’avvocato ha infatti sottolineato: “Se va in Procura a dire una cosa del genere lo denuncio”, lasciando intendere l’intenzione di difendersi con tutti i mezzi da quelle che considera accuse infondate.
Nel frattempo, le autorità investigative dovranno verificare l’attendibilità della testimonianza e la sua eventuale rilevanza ai fini processuali.

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Il ruolo dei media e la pressione dell’opinione pubblica

La vicenda mette in luce anche il ruolo centrale dei mezzi di comunicazione nella diffusione di informazioni relative a casi di cronaca giudiziaria.
La scelta di rendere pubblica una testimonianza anonima, pur con le dovute cautele, contribuisce ad alimentare il dibattito e a mantenere viva l’attenzione su un fatto di rilievo nazionale.
Tuttavia, la gestione di notizie così delicate solleva interrogativi etici e giuridici, soprattutto in relazione alla tutela della privacy delle persone coinvolte e al rischio di processi mediatici sommari.

Nel frattempo, la comunità di Garlasco e i familiari di Chiara Poggi attendono con apprensione gli esiti delle nuove verifiche. Il senso di giustizia e la ricerca della verità continuano a rappresentare le priorità per tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti in questa complessa vicenda.

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