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Bonolis vicino al ritorno in Rai, ma qualcosa va storto: si scopre solo ora

News TV. Per mesi si è parlato di un clamoroso ritorno: Paolo Bonolis, uno dei conduttori più amati e iconici della televisione italiana, sembrava a un passo dalla Rai. Le voci di corridoio davano l’affare praticamente chiuso, con la possibilità di rivedere il conduttore romano al timone di un programma pensato su misura per il suo talento. Eppure, qualcosa è andato storto e oggi scopriamo che la Rai aveva davvero un progetto pronto, ma tutto si è arenato prima del colpo finale.

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Le avances di Mediaset e la scelta di Bonolis

A frenare il ritorno in Rai è stato l’intervento diretto di Pier Silvio Berlusconi. L’amministratore delegato di Mediaset non ha voluto perdere uno dei volti storici della sua rete e ha messo sul tavolo una proposta convincente. Così, Bonolis ha scelto di restare, rinnovando per un’altra stagione la sua presenza a Canale 5. Una decisione che lo ha visto di nuovo protagonista nel preserale con Avanti un altro, ma che ha inevitabilmente riaperto il dibattito sul suo futuro televisivo.

La sfida degli ascolti: Insegno batte Bonolis

Il ritorno di Bonolis con Avanti un altro non è stato esaltante dal punto di vista degli ascolti. Il programma di Canale 5 viene superato con distacco da Reazione a catena, condotto da Pino Insegno su Rai 1, che ha guadagnato fino a 7 punti di share in più. Un risultato che ha fatto sorridere i vertici Rai, soprattutto per i traini positivi al Tg1 delle 20, ma che ha acceso il confronto sulla strategia Mediaset, colpevole secondo molti di non valorizzare appieno le capacità del conduttore romano.

Un talento imprigionato nei soliti format

Paolo Bonolis è da decenni uno dei grandi mattatori della tv italiana, capace di alternare leggerezza e profondità, ironia e cultura. Eppure, da anni la sua carriera sembra bloccata in una “gabbia dorata” fatta sempre degli stessi programmi: Avanti un altro, Ciao Darwin (riproposto in replica anche durante l’estate), e ora la presenza come giurato a Tu sì que vales. Scelte che consolidano la sua popolarità, ma che al tempo stesso lo imprigionano in un ruolo di intrattenitore “ultra leggero”, senza lasciare spazio a format più ambiziosi.

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