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“La torre di Babele”, Carofiglio contro Giorgia Meloni: “Parole disgustose”

La replica di Carofiglio: “Meglio radicale ed elegante che volgare”

Lo scrittore, con il suo stile pacato ma affilato, ha ribattuto con una battuta che ha fatto subito il giro dei social: «Sì, ce l’ha con me. Mancava solo che dicesse il nome. Questa storia del “radical chic” o del “gauche caviar” è un’altra cosa. A parte tutto, uno dovendo scegliere, preferisce radicale ed elegante piuttosto che grossolano, aggressivo e volgare». Parole che hanno riacceso la polemica politica fuori dallo studio, con il centrodestra che parla di “arroganza della sinistra televisiva” e parte dell’opposizione che difende l’ex magistrato, lodandone il tono civile.

Il dibattito oltre la tv

Ancora una volta, La Torre di Babele si conferma terreno di scontro tra linguaggi e visioni opposte dell’Italia contemporanea. Nel salotto di Augias, la politica e la cultura si specchiano l’una nell’altra, non sempre con eleganza, spesso con la stessa veemenza delle piazze. E in mezzo, resta la domanda di Carofiglio: esiste ancora un limite tra il dissenso e la volgarità nel dibattito pubblico?

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