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Chi l’ha visto?, shock in casa della signora Edda: immagini tremende

La voce della figlia e il bisogno di aiuto

Nel servizio è stato trasmesso anche l’appello della figlia, che ha cercato di rassicurare la madre: “Non ti devi preoccupare, libereremo il garage e ti aiuterò a sistemare tutto”. Un segnale di speranza che tuttavia si scontra con la lentezza delle istituzioni, rimaste finora a guardare nonostante le continue segnalazioni dei condomini.
La storia di Edda non è solo una vicenda privata, ma riflette un problema sociale diffuso: l’isolamento degli anziani e la mancanza di sostegno concreto nei casi di disagio abitativo e psicologico.

Reazioni e riflessioni dopo la messa in onda

Le immagini trasmesse hanno immediatamente acceso il dibattito sui social, dove molti telespettatori hanno espresso sgomento e rabbia per la situazione. In tanti hanno chiesto interventi urgenti da parte delle autorità competenti, sottolineando come il caso di Edda non sia isolato ma rappresenti una realtà purtroppo frequente.
Chi l’ha visto? ancora una volta ha acceso i riflettori su una condizione di sofferenza spesso nascosta, stimolando una riflessione collettiva e riportando l’attenzione sull’urgenza di soluzioni concrete.

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L’omicidio di Cinzia Pinna

Durante la puntata si è parlato anche dell’omicidio di Cinzia Pinna, 33 anni, originaria di Castelsardo, scomparsa l’11 settembre a Palau. Emanuele Ragnedda è l’imprenditore vitivinicolo di Arzachena finito al centro delle indagini per il suo omicidio. Durante l’interrogatorio davanti al procuratore Gregorio Capasso e ai carabinieri, il 41enne avrebbe anche indicato il luogo dove si trovava il cadavere, poi effettivamente rinvenuto in un terreno vicino alla sua abitazione. L’imprenditore e la sua azienda Figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda – nomi noti nel panorama enologico sardo – Emanuele aveva fondato ConcaEntosa, azienda di vini di pregio tra Arzachena e Palau. È diventato famoso per il Vermentino Disco Volante Igt 2021, definito “il bianco più caro d’Italia”, con bottiglie vendute fino a 1.800 euro. Ora i carabinieri del Ris di Cagliari stanno setacciando il suo casolare di campagna, ritenuto dagli inquirenti il possibile teatro del delitto.

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