Le dichiarazioni di Savu all’avvocato Grittini
Durante la trasmissione, Grittini ha spiegato: “Non è proprio una frase ma è un concetto, quello che mi ha sempre espresso”, precisando che Savu gli avrebbe parlato di “un collegamento tra la morte di Chiara Poggi e quanto lei avrebbe saputo di ciò che accadeva all’interno, comunque nell’ambito, nel contesto del santuario”. Tali dichiarazioni, se confermate, aprirebbero nuovi scenari investigativi, suggerendo che Chiara Poggi potesse essere venuta a conoscenza di segreti rilevanti nell’ambito del santuario.
Un ulteriore elemento di rilievo riguarda la posizione di Alberto Stasi. Grittini ha evidenziato: “A dar credito a Savu, emergeva con chiarezza un’estraneità di Stasi rispetto alla possibilità per l’omicidio di Chiara Poggi”. Questa affermazione, se rapportata al 2014, risulta significativa, poiché in quell’anno il procedimento nei confronti di Stasi era giunto all’ultima fase e l’opinione pubblica lo riteneva colpevole. Tuttavia, Savu sosteneva una tesi differente “in tempi non sospetti”, come ricordato da Rinaldi.


Le indagini parallele e le nuove domande sul caso Poggi
Pino Rinaldi ha ribadito: “Nel 2014 in tempi non sospetti Savu dice queste cose al suo avvocato”, sottolineando come la tempistica renda la vicenda ancora più enigmatica. Successivamente, si sono verificati ulteriori sviluppi fino al 2017, con l’emersione del nome di Andrea Sempio e le indagini parallele della Procura di Pavia, al centro di nuove discussioni e interrogativi sulle possibili omissioni.
Il caso di Chiara Poggi continua a sollevare dubbi e domande, senza che sia stata ancora raggiunta una verità definitiva. Le nuove dichiarazioni e i filoni d’inchiesta contribuiscono a mantenere alta l’attenzione su una vicenda che resta tra le più complesse della cronaca italiana recente.