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”Il Conte di Montecristo”, Nicolas Maupas svela cosa gli hanno chiesto di fare al provino

”Il Conte di Montecristo”, Nicolas Maupas svela cosa come è andato il provino e qual è stata la scena più intensa

«Mi hanno proposto la parte e ho fatto un provino, anche se il percorso per ottenere il ruolo è stato breve», ha raccontato Nicolas Maupas, che ha poi svelato cosa gli hanno chiesto di fare durante il provino: «Un pezzo della scena all’Opera di Parigi in cui Albert scende le scale e sfida a duello Montecristo». Una delle scene più intense: «Ero abbastanza spaventato. Ho sempre una sana paura ai provini che però mi galvanizza. Inoltre era pure in inglese, perché è in questa lingua che abbiamo girato». Il giovane attore ha spiegato di non aver avuto grossi problemi: «Diciamo che ero abbastanza comprensibile durante le riprese anche perché ci hanno affiancato un coach, Simon, con il quale facevo lezione la mattina o il pomeriggio su Zoom, vivendo lui a Londra, e a volte in presenza». (continua a leggere dopo le foto)

I trucchi per entrare nel personaggio di Albert

Nicolas Maupas ha ammesso che non aveva letto il libro: «All’epoca non lo avevo ancora letto, ma lo conoscevo perché i miei genitori me ne avevano parlato. L’ho recuperato per il progetto, è un bel tomo, e poi la sceneggiatura è stata molto d’aiuto. È stata la prima cosa su cui mi sono appoggiato ed è molto fedele al romanzo originale». Poi l’attore ha descritto al magazine il primo giorno sul set: «La notte prima ho dormito pochissimo. Eravamo nella casa di campagna del Conte che si trovava a un’ora e mezza di auto da Parigi. Pensavo fosse sbagliata la strada perché non arrivavamo mai. La villa era enorme e pure la troupe. Le prime cose che ho visto erano le stanze ricostruite, piene di pozioni e intrugli. Ho perso due ore dentro il laboratorio di Montecristo. Il primo giorno non avevo battute, dovevo fare solo un cenno. È stato un inizio soft». Trucchi per entrare nei panni di Albert? «L’abito fa tantissimo, essendo poi d’epoca già questo ti aiuta per la postura e il modo di porsi in scena. Ho anche chiesto tanto agli altri cosa pensassero del personaggio, sia attori e colleghi sul set ma anche fuori. Ne ho parlato con il regista Bille August e ho chiesto anche a mia mamma quale fosse la sua visione di Albert. Poi ho cercato di fare un ricerca personale».

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