News tv. “Zona Bianca”, Gianluigi Nuzzi riaccende i riflettori sul caso Denise Pipitone. Sono passati 19 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, avvenuta il 1° settembre 2004. Da allora nessuna pista né indizio hanno portato alla soluzione di uno dei casi che resta a tutt’oggi uno dei fatti di cronaca più seguiti in Italia. Denise Pipitone aveva quasi 4 anni quando è scomparsa da Mazara del Vallo in provincia di Trapani senza lasciare più traccia. Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado, ha fatto visita al collega Giuseppe Brindisi a Zona Bianca, su Rete 4, e ha riacceso i riflettori sul giallo di Mazara del Vallo. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Zona Bianca”, Gianluigi Nuzzi riaccende i riflettori sul caso Denise Pipitone
Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado, durante la sua ospitata a Zona Bianca, su Rete 4, ha riacceso i riflettori sul giallo legato alla scomparsa di Denise Pipitone. Poche ore prima, l’ennesima doccia gelata: la 20enne rom bosniaca che vive a Roma, sottoposta a un test del Dna a sorpresa nei giorni scorsi, non è la bimba rapita a Mazara del Vallo nel 2004, all’età di 4 anni. Gianluigi Nuzzi ha dichiarato: “Erano stati i carabinieri di Talenti a fare la segnalazione alla procura di Marsala, che bene ha fatto ad approfondire ogni pista, a difesa di chi vuole bene alla bambina e alla verità”.
Poi il giornalista ha aggiunto: “Anche l’arresto di Matteo Messina Denaro ci porta a non sottovalutare un fatto. Con il rispetto dei siciliani onesti e perbene, Mazara è una zona in cui Cosa Nostra ha una influenza e una presenza nevralgica, non soltanto militare ed economica. Davvero possiamo pensare che un fatto così eclatante come il rapimento di una bambina in circostanze così misteriose (e morbose) possa avvenire senza che le famiglie mafiose e i mandamenti e chi ha il controllo del territorio non sappiano nulla?” (Continua a leggere dopo la foto)
Un mistero infinito
Rimanendo sempre sul tema Denise Pipitone, ai microfoni di Zona Bianca, Gianluigi Nuzzi ha concluso dicendo: “Quello che mi sorprende è che non ci sia stata una reazione. Cosa Nostra notoriamente vuole la quiete, non vuole i riflettori mentre un episodio di questo tipo deflagra”. Possibile, dunque, che in quasi 20 anni “nessuno abbia mai dato una indicazione sinceramente utile e preziosa per ricostruire la storia? A me questo inquieta molto”.
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