Cos’è successo in studio
Alessandro Di Battista, durante la puntata di “DiMartedì”, ha espresso una dura critica nei confronti dell’operato israeliano, accusando lo Stato ebraico di perpetrare una campagna di violenza sistematica contro la popolazione palestinese, sostenuta dall’appoggio militare e politico degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Ha inoltre denunciato l’inerzia del governo italiano e delle istituzioni europee nel condannare le azioni israeliane, sottolineando l’assenza di sanzioni nei confronti di Israele, a differenza di quanto avvenuto con la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Luttwak, collegato dagli Stati Uniti, ha replicato con fermezza alle accuse di Di Battista, definendo le sue affermazioni come “roba bambinesca” e prive di fondamento. Ha sostenuto che la situazione a Gaza non può essere paragonata a un genocidio, affermando che prima dell’ascesa di Hamas, la regione era caratterizzata da un certo benessere e sviluppo. Secondo Luttwak, la responsabilità principale del conflitto ricade su Hamas, che avrebbe scelto la via della violenza, provocando la reazione israeliana. Ha inoltre criticato l’uso del termine “apartheid” per descrivere la politica israeliana, considerandolo un’esagerazione retorica priva di riscontri concreti.
Il confronto degenera
Il confronto tra i due è degenerato quando Luttwak ha affermato che anche i neonati palestinesi lanciano razzi, provocando l’indignazione di Di Battista, che ha risposto con veemenza, accusando il politologo di insensibilità e mancanza di umanità. Il conduttore Floris ha cercato di riportare la calma, ma lo scontro ha evidenziato le profonde divergenze di opinione tra i due ospiti. La discussione ha messo in luce le tensioni esistenti nel dibattito pubblico italiano riguardo al conflitto israelo-palestinese e ha sollevato interrogativi sulla posizione dell’Italia e dell’Unione Europea in merito a questa crisi umanitaria .