Il memoriale dal carcere
A complicare lo scenario si aggiunge il memoriale scritto in carcere da Cleo Koludra Stefanescu, nipote di Savu, detenuto per omicidio. Nelle pagine, Stefanescu descrive rituali, presunte orge e riti satanici all’interno del santuario, con riferimenti a episodi di prostituzione giovanile. Secondo la sua testimonianza, Chiara Poggi sarebbe stata vista frequentare quei luoghi e proprio lì avrebbe potuto imbattersi in qualcosa di compromettente. Accuse pesantissime, ora al vaglio degli inquirenti, che però sollevano dubbi sulla loro attendibilità.

Il nome di Andrea Sempio
Nel mosaico ritorna anche un volto già conosciuto alle cronache: Andrea Sempio, storico amico di Chiara. Un testimone, sentito da Oggi.it, sostiene di averlo visto insieme alla ragazza proprio al santuario. Sempio, però, ha sempre negato ogni collegamento con quel luogo e qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio. Il suo nome era già stato al centro di discussioni per le telefonate fatte alla famiglia Poggi nei giorni del delitto, circostanze che lo stesso Giletti ha più volte rimesso in evidenza. Di fronte al riemergere di accuse tanto gravi, il Santuario della Madonna della Bozzola ha diffuso una nota ufficiale: dichiarazioni “calunniose” e “prive di fondamento”, si legge, con l’invito a non collegare la congregazione a vicende estranee alla sua missione religiosa. Anche la Diocesi di Vigevano ha parlato di “illazioni dannose e infondate”, respingendo con decisione ogni ombra. Resta però l’interrogativo centrale: Chiara Poggi aveva scoperto davvero qualcosa di indicibile legato al santuario? È questa la pista che può spiegare il movente del suo assassinio?