Il ruolo dei media e la responsabilità della narrazione
La criminologa Bruzzone ha ribadito di aver sempre citato esclusivamente quanto pubblicato da testate giornalistiche autorevoli, affermando: “Ho citato solo quanto pubblicato con virgolette da testate importanti, a cui anche voi vi rivolgete per interviste. Se i giornalisti hanno sbagliato, ne prendo atto. Ma il collega ha definito il materiale violento e raccapricciante?”. Il confronto si è quindi spostato sulla responsabilità della diffusione di informazioni frammentarie e sul rischio che queste possano influenzare l’opinione pubblica e le valutazioni processuali.


Nuovi sviluppi investigativi sul caso Garlasco
Mentre in studio il confronto rimaneva acceso, sono emersi nuovi particolari sulle indagini in corso. A Milano è stato avviato un nuovo approfondimento sui dispositivi elettronici di Stefania Venditti, testimone chiave per l’accusa. Parallelamente, è stata richiamata l’attenzione sulla versione di Lovati riguardo presunte “indagini preventive”, un aspetto che la procura continua a ritenere poco convincente e che potrebbe riaprire vecchi interrogativi. Il caso Garlasco si conferma così un procedimento ancora aperto, dove ogni nuovo elemento riporta il dibattito al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria, mostrando come la ricerca della verità rimanga una questione irrisolta.