La voce fuori dal coro: “Forse Stasi non ha agito da solo”
In questo clima sospeso tra vecchie certezze e nuovi dubbi, l’intervento di Mauro Corona assume un peso particolare. Non è solo il parere di un personaggio noto, ma il riflesso di un sentimento diffuso nell’opinione pubblica: la sensazione che, nonostante le condanne, qualcosa non abbia mai davvero convinto fino in fondo.

Un caso complesso, tra condanne definitive e dubbi persistenti
Il caso Garlasco ha attraversato negli anni numerosi gradi di giudizio, perizie contrapposte, testimonianze ambigue, analisi scientifiche e battaglie legali infinite. La condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni per omicidio volontario è arrivata nel 2015, dopo otto lunghi anni di indagini e processi. Eppure, nonostante quella sentenza definitiva, il caso continua a generare dubbi, ipotesi, ricostruzioni alternative. La possibile svolta di oggi riapre ferite mai rimarginate del tutto. Anche perché i nuovi esami richiesti non sono semplici controlli di routine: potrebbero rivelarsi decisivi per riscrivere la storia di uno dei casi di cronaca nera più seguiti e controversi degli ultimi decenni in Italia.