Dna parziale, software contestato e accuse incrociate
Il confronto si è spostato rapidamente sul piano tecnico. La giornalista Grazia Longo ha richiamato l’attenzione sul fatto che si tratterebbe di un Dna parziale e misto, quindi non direttamente identificativo. Linarello ha replicato precisando che, pur non consentendo un’identificazione individuale certa, quel profilo permetterebbe di risalire a un nucleo familiare maschile, in questo caso riconducibile a Sempio. A quel punto la regia ha mandato in onda un vecchio intervento del genetista Capra, critico nei confronti del software utilizzato per l’analisi del Dna, definito “vecchio di vent’anni”.
Una contestazione che Linarello ha respinto duramente: secondo il genetista, il software sarebbe ampiamente utilizzato nella comunità scientifica e continuamente aggiornato, tanto che lo stesso Capra lo avrebbe impiegato in altre consulenze. La Longo ha ribadito che il test si fonda comunque su dati statistici, un’osservazione che ha contribuito ad accendere ulteriormente il confronto.
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Lo scontro finale e l’intervento di Federica Panicucci
Il momento più acceso è arrivato con l’intervento dell’avvocato Gallo, difensore di Massimo Lovati, ex legale di Sempio. Rivolgendosi alla Longo, il legale ha criticato apertamente il suo intervento, accusandola di inserirsi in contesti che non le competerebbero e di non attaccare con sufficiente durezza le affermazioni di Capra. A quel punto Federica Panicucci è intervenuta in modo secco per fermare l’escalation: «No però, Gallo, adesso non attaccare i miei ospiti per favore», ha detto, visibilmente infastidita. Ma lo scontro non si è placato. Gallo ha rilanciato, ponendo una domanda destinata a restare sospesa: se un esperto definisce incompetenti gli interlocutori in studio e poi utilizza gli stessi strumenti che critica, come va considerata la sua posizione?
Una domanda che ha chiuso la puntata lasciando aperto un fronte polemico destinato a riaccendersi nelle prossime settimane.
