Le scarpe, le impronte e i dubbi sulle condizioni dei reperti
Sul fronte tecnico, i consulenti hanno confermato che la morfologia del piede umano cambia in modo significativo nel corso di diciassette anni, mettendo in prospettiva il tema dell’ormai celebre impronta. La squadra della professoressa Cattaneo è tornata anche in una ditta marchigiana per approfondire la questione della suola: si tratterebbe di un numero 42, ma non è mai stato chiarito se fosse effettivamente montata su una scarpa Frau. De Rensis ha poi sollevato un altro nodo critico: la pulizia dei locali dove avvenne il presunto lavaggio. Incrostazioni sul dispenser, un lavandino sporco e perfino capelli: elementi che, secondo la difesa, renderebbero incerta ogni ricostruzione. Nel frattempo, i 47 cassonetti controllati lungo il tragitto tra casa Stasi e casa Poggi non hanno restituito traccia dell’arma del delitto.

Il nuovo appunto di Sempio senior e l’ombra della corruzione
Nelle ultime ore è spuntato anche un secondo appunto redatto dal padre di Andrea, Giuseppe Sempio, relativo alle spese legali sostenute negli anni. Il documento, sequestrato dagli investigatori, contiene cifre e note non sempre accompagnate da un destinatario preciso: fanno eccezione una consulenza del generale Garofano e una dell’ex legale Massimo Lovati. L’annotazione non chiarisce la destinazione delle somme, ma si inserisce nell’indagine della Procura di Brescia sulla presunta corruzione in atti giudiziari che vede indagato Sempio senior e l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, sospettato di aver accettato denaro per archiviare la posizione del figlio. Un altro tassello in un mosaico che, dopo diciassette anni, continua ad ampliarsi invece che chiudersi.