“Hai studiato la storia su Topolino?”: lo scontro degenera in diretta
La tensione ha raggiunto il culmine quando Travaglio, esasperato dalle repliche del collega, ha lanciato la frase che ha fatto il giro del web:
“Da soli? Ma lo sai che l’esercito gliel’ha messo in piedi la Nato dal 2014? Hai studiato la storia su Topolino?”
Un attacco diretto che ha spiazzato Severgnini e lasciato senza parole la conduttrice Lilli Gruber, visibilmente sorpresa. L’espressione del pubblico in studio e il brusio tra gli ospiti hanno reso evidente quanto lo scontro fosse ormai uscito dai toni del dibattito accademico, trasformandosi in un vero e proprio corpo a corpo dialettico.
Severgnini ha tentato di riportare il discorso sui binari, sottolineando: “L’Ucraina è la nostra linea di difesa europea”. Ma Travaglio ha ribattuto con un secco: “Ma figuriamoci”.
Nato, neutralità e responsabilità storiche: due visioni inconciliabili
Nel prosieguo del confronto, i due giornalisti hanno affrontato la questione dell’allargamento della NATO e delle promesse fatte ai Paesi ex sovietici.
Per Severgnini, Putin ha tradito ogni accordo attaccando un Paese sovrano: “C’è un aggredito e un aggressore, è inutile girare la frittata”.
Travaglio, invece, ha ribadito che la guerra nasce da errori dell’Occidente: “Avevamo promesso la neutralità ai Paesi dell’ex blocco sovietico. Li abbiamo fatti entrare tutti nella NATO, e ne mancavano solo due. Se non avessimo annunciato nel 2008 che l’Ucraina sarebbe entrata, questa guerra non ci sarebbe stata.”
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Un confronto che divide l’opinione pubblica
Lo scontro tra Travaglio e Severgnini non è solo televisivo: rappresenta due visioni opposte del ruolo dell’Europa e dell’Occidente. Da un lato chi invoca la difesa dei valori democratici, dall’altro chi denuncia l’espansione della NATO come miccia del conflitto.
La puntata di Otto e mezzo è diventata in poche ore virale sui social, dove i commenti si sono moltiplicati, divisi tra chi difende Travaglio per il suo coraggio e chi lo accusa di “propaganda filo-russa”.
Un episodio che conferma quanto profondo sia oggi il solco tra le due narrative: quella della resistenza e quella della provocazione. Nel mezzo, resta il dramma della popolazione ucraina e una guerra che continua a infiammare non solo il fronte orientale, ma anche quello mediatico.