NEWS TV. L’edizione di Ballando con le stelle ha dato il via a una controversia riguardante la rappresentazione dell’autismo e delle persone autistiche. Alcuni membri della comunità autistica protestano contro l’approccio adottato dalla Rai nel raccontare questa realtà e sottolineano la presenza di pietismo, abilismo e violenza nelle narrazioni proposte.
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“Ballando con le stelle”: le parole di Franco
Dopo la prima puntata di Ballando con le stelle, trasmessa il 21 ottobre, alcune persone autistiche hanno espresso il loro dissenso nei confronti della Rai, sostenendo che il programma abbia adottato una prospettiva che utilizza pietismo, abilismo e violenza nel trattare l’autismo. In particolare, la partecipazione di Andrea Antonello, un ragazzo autistico, e suo padre Franco ha scatenato questa controversia. La loro storia ha ispirato il film “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores, ma ha anche generato un dibattito sulla rappresentazione delle persone autistiche nei media.
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Il padre, Franco, racconta in diretta cosa ha provato quando ha scoperto della diagnosi del figlio: “Queste due mani, le vedi, le ho sfasciate sul cruscotto della macchina. Il cruscotto l’ho buttato via, era pieno di sangue, era pieno di tutta quella rabbia che io ho voluto scaricare in 300 chilometri. Ho sofferto molto. No, sto soffrendo molto. Perché questa sofferenza non passa per noi genitori. E la cosa più brutta è che neanche quando andremo nell’altro mondo si placherà, noi siamo destinati a soffrire anche dopo, finché vivranno i nostri figli”.
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Il dibattito sull’utilizzo di “pietismo” e “abilismo“
Succede che dopo la puntata alcune persone affette da autismo si sono sentite coinvolte e decidono di innescare una protesta social. Questi sostengono che la Rai abbia affrontato il tema dell’autismo in modo inappropriato. Denunciano l’uso eccessivo del “pietismo” e ritengono offensivo il modo in cui le persone autistiche sono dipinte come una fonte di dolore per le loro famiglie. La protesta è stata diffusa su Instagram, dove si chiede alla Rai di ascoltare direttamente le voci delle persone autistiche e di smettere di utilizzare un approccio che le offenda. Si enfatizza inoltre che le persone autistiche non dovrebbero essere rappresentate come una disgrazia, ma come individui con diritti e dignità.
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“Per l’ennesima volta la RAI narra l’autismo e la disabilità con pietismo, abilismo e violenza nei confronti delle persone autistiche. Non possiamo essere la causa di dolore e sofferenza per le nostre famiglie, non siamo un problema sociale. Parlate di noi senza di noi, chiediamo alla RAI di ascoltarci: fateci parlare. Diciamo BASTA a tutto questo!”
L’appello dai social
Nel contesto di questa controversia sul programma “Ballando con le stelle”, alcune persone autistiche e non hanno sottolineato l’importanza di ascoltare direttamente le voci delle persone affette da autismo. Hanno espresso il desiderio di essere rappresentati in modo rispettoso e non come una fonte di pietà o ispirazione per gli altri. Questa protesta sottolinea la necessità di abbandonare le narrazioni che perpetuano lo stigma nei confronti delle persone autistiche e di promuovere una rappresentazione più rispettosa e inclusiva dell’autismo nei media.
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Marianna Monterosso, che si occupa di fare divulgazione sull’autismo, ha spiegato in un video: “Cara Rai, nella scorsa puntata di Ballando con le stelle è stato proposto il solito punto di vista sulla disabilità e sull’autismo. L’opinione di Franco Antonello su suo figlio Andrea può essere rispettabile, ma io non la condivido. E non penso nemmeno sia giusto dire determinate cose davanti al proprio figlio come se non esistesse, come se non capisse, come se non sentisse”.
La dottoressa dichiara a gran voce che autismo non è uguale ad “essere stupidi”. Ecco infatti che afferma: “Andrea è autistico non stupido. Io sono autistica e quelle parole mi hanno dato dolore e sofferenza”.