Le nuove perizie
Secondo la relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, Liliana è stata molto probabilmente picchiata e uccisa. La procura, dopo la sua consulenza, indaga il marito Sebastiano Visintin, ancora unico indagato. L’ipotesi sarebbe quella di asfissia meccanica, indicando quindi l’intervento di terzi. Questo elemento contraddice l’ipotesi iniziale di suicidio e apre la strada a nuove indagini per identificare eventuali responsabili.
Un altro aspetto che ha attirato l’attenzione degli inquirenti riguarda i dispositivi elettronici di Liliana e del marito Sebastiano Visintin. Secondo quanto riportato, sono stati effettuati nuovi esami sui cellulari della donna, con l’obiettivo di recuperare dati precedentemente non visibili. La difesa di Visintin ha sottolineato che ora è possibile ottenere informazioni che potrebbero chiarire ulteriormente la dinamica degli eventi. (Continua…)
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La confessione del tecnico
Ci sarebbe una nuova svolta nel caso. Un tecnico che lavora in obitorio si sarebbe presentato in procura e avrebbe detto: “Potrei essere stato io a rompere quella vertebra”. Una dichiarazione che avviene a più di tre anni dalla morte di Liliana e che riapre la battaglia tra le consulenze delle parti.
Nonostante le nuove evidenze, il caso di Liliana Resinovich rimane avvolto nel mistero. Le autorità continuano le indagini, cercando di fare luce su una vicenda complessa e dolorosa, nella speranza di rendere giustizia a una donna la cui vita è stata tragicamente spezzata.