Mario Balotelli, la confessione sulla figlia a “Belve”
Durante l’intensa intervista a “Belve”, Mario Balotelli affronta il controverso episodio del test del DNA, un passo che decise di intraprendere prima di riconoscere ufficialmente la figlia. Questa decisione, all’epoca, suscitò forti reazioni e critiche. “Sì lo rifarei. Non ci vedevamo da mesi: mi spiace per mia figlia ma che altro potevo fare?“, ha dichiarato, esprimendo ancora una volta un complesso intreccio di sentimenti e riflessioni. Il suo racconto mette in luce un misto di pragmatismo e rammarico, lasciando trasparire emozioni ancora vive e irrisolte.
La scelta di sottoporsi a un test del DNA non è stata semplice per Balotelli. Ai tempi, molti si chiesero se fosse una decisione necessaria o un atto di sfiducia nei confronti della sua ex compagna. Tuttavia, Mario spiega che, in un contesto complesso e spesso ostile come quello in cui vive, era fondamentale per lui avere certezze assolute. Anche se il prezzo da pagare è stato alto, il calciatore sembra non avere rimpianti, sebbene riconosca il dolore che questa scelta ha causato.

Il razzismo nel calcio
Oltre alla sfera personale, l’intervista ha esplorato il tema del razzismo, un argomento doloroso e ricorrente nella carriera di Balotelli. Dai cori offensivi agli ignobili lanci di banane, il calciatore ha dovuto fronteggiare episodi che nulla hanno a che vedere con il vero spirito sportivo. “Non lo rifaranno, se lo ho menati? Io no, ma penso se lo ricordino”, ha commentato con un’ironia pungente, evidenziando quanto queste esperienze abbiano segnato il suo percorso umano e professionale.
Il razzismo è una piaga che continua a colpire il mondo del calcio, e Balotelli non ha mai esitato a denunciare tali comportamenti. La sua storia è emblematica di una lotta incessante per ottenere rispetto e uguaglianza. Nonostante le difficoltà, Mario si è sempre rialzato, dimostrando una resilienza straordinaria che lo ha reso un esempio per molti giovani calciatori e non solo.
Nel corso dell’intervista, Balotelli ha offerto anche riflessioni sui grandi del calcio. Parlando di Ronaldo, ha spiegato le ragioni che hanno portato il campione portoghese a vincere cinque Palloni d’Oro: “Si massacra di allenamenti, io no […] Lui, cʼha più soldi!”, ha ammesso con la sua nota sincerità. Ha poi rievocato il suo rapporto con José Mourinho, ex allenatore all’Inter: “Io e Mourinho eravamo due teste di cavolo, ma come carattere lui è peggio di me!”. L’episodio con Francesco Totti durante una partita, dove subì un fallo particolarmente duro, è stato ricordato con un tocco di sarcasmo: “Gli ho scritto: perché mi hai dato un calcio? E lui disse: manco ti ho preso bene“.