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Massimo Bossetti, la reazione dei genitori di Yara alla sua intervista a “Belve Crime”

Un successo di ascolti… ma a quale prezzo?

La puntata è stata la più vista dell’edizione: oltre 1,5 milioni di telespettatori e uno share del 12%. Numeri alti, certo. Ma l’audience, in questi casi, non è necessariamente un buon indicatore di qualità o di responsabilità. A farsi sentire, tra gli altri, è stata anche Selvaggia Lucarelli, che non ha risparmiato critiche né al programma né al format stesso: “Da casa l’effetto è disturbante: si osserva Bossetti come fosse Floriana del Grande Fratello, salvo poi ricordarsi che questa è la versione del programma in cui si deve confessare un omicidio e non un bacio lesbo.” Una stoccata forte e un giudizio tagliente sul progetto editoriale.

Lucarelli attacca Francesca Fagnani

Secondo la Lucarelli, la Fagnani avrebbe cercato di replicare il carisma di Franca Leosini, la storica regina della TV giudiziaria, ma con un piglio “più truzzo”: “Questa specie di spin-off di ‘Belve’ in cui ieri sullo sgabello c’era Flavia Vento, colpevole di maltrattamenti contro l’intelligenza, e oggi c’è il muratore di Mapello, colpevole di aver torturato e tolto la vita a una tredicenne.” È il tono che cambia tutto. Perché mentre la Leosini costruiva un linguaggio colto, empatico e narrativo, qui si percepisce una deriva più commerciale, meno attenta alle implicazioni etiche. La discussione, com’era prevedibile, si è accesa anche sui social. Tra chi difende la libertà d’espressione giornalistica e chi accusa la tv di spettacolarizzare il crimine, Belve Crime finisce così nel mirino dell’opinione pubblica. E mentre Bossetti cerca visibilità, le ferite della famiglia Gambirasio si riaprono. In un Paese in cui la giustizia ha già parlato, resta aperta la domanda: è giusto dare voce al condannato in prima serata?

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