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Mediaset, il colpaccio di Pier Silvio: cosa sta succedendo

La nota ufficiale del Biscione

Il gruppo lo mette nero su bianco: l’investimento non prevede una quota di controllo. La nota ufficiale del Biscione accende i riflettori sulla visione: «Con questa operazione Mfe Mediaset amplia il proprio raggio d’azione editoriale e commerciale all’intera penisola iberica. I grandi investitori pubblicitari considerano infatti Spagna e Portogallo come un unico bacino. E grazie a questa nuova partnership con Impresa e a Mediaset España, miglioreremo ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato europeo».

Governance, famiglia Balsemão e closing 45–60 giorni

La trattativa è stata lunga, complessa, sistemica. Perché entrare in Impresa significa incontrare una storia, e soprattutto una famiglia: quella del fondatore Balsemão. Mfe entra in minoranza industriale, lasciando – «per ora» – il controllo alla famiglia del fondatore Balsemão attraverso la cassaforte degli eredi Impreger. È previsto un patto parasociale tra Mfe e Impreger, mirato alla futura governance «in linea con i consueti diritti di governance attribuiti agli azionisti di minoranza ma industriali». Un linguaggio che suona come lessico Mediaset: minoranza sì, ma con peso operativo concreto. Non un posto in fondo al tavolo, ma una sedia accanto al motore. Il closing dell’operazione è previsto entro 45–60 giorni, mentre la transazione azionaria si è realizzata con l’emissione di 82.500.000 nuove azioni Impresa, al prezzo unitario di 0,21 euro, per un totale coerente con l’aumento di capitale già indicato. I tempi sono decisivi: una finestra rapida, 45-60 giorni per mettere radici e avviare sinergie immediate.

10 anni di visione firmati Pier Silvio Berlusconi

La brillantezza della mossa di Pier Silvio Berlusconi emerge anche dove sembra più prudente. Al contrario del grande investimento speso per la Germania, quello in Portogallo è di molto inferiore, almeno dal punto di vista finanziario. Una differenza di scala che non significa differenza di peso politico-industriale. In Iberia, ricordano i vertici, Mediaset España è già un player solido “da decenni”. E ora il nuovo fronte portoghese consolida la presenza dell’ex Mediaset nella penisola iberica, trasformando un’area geografica in un unico hub commerciale: per decisioni su pubblicità, piattaforme, raccolta, audience planning. Nei budget dei grandi inserzionisti non esiste più un confine netto tra Lisbona e Madrid, ma un’unica penisola dei target. E Mfe ora presidia entrambe le sponde della stessa metrica.

Gli obbiettivi di Impresa sui media lusitani

«Impresa» – riapre il discorso diretto Berlusconi«è un’azienda familiare con una lunga tradizione nei media. Da oggi lavoreremo insieme per un nuovo sviluppo con spirito imprenditoriale e concretezza. Tant’è vero che partiremo immediatamente con collaborazioni operative: raccolta pubblicitaria e piattaforma digitale». Non un accordo simbolico, ma un avvio operativo istantaneo: raccolta pubblicitaria integrata e piattaforma digitale condivisa, i due cardini su cui Mfe vuole correre. È il cuore del nuovo modello ibrido dei broadcaster europei: non più solo palinsesti, ma ecosistemi di transazione e infrastrutture digitali per monetizzare attenzione, dati, pubblicità cross-border.

L’iniziativa portoghese è definita da Mfe come coerente con la visione Ue: un mercato «in linea con la sua visione di media company Ue, capace di valorizzare le produzioni locali e di crescere attraverso piattaforme digitali e nuove tecnologie». Una dichiarazione che racconta una dottrina precisa: espansione europea non come esportazione di format “copia incolla”, ma come impianto locale aumentato da tecnologia centrale. Il gruppo vuole valorizzare produzioni locali – keyword essenziale per i regolamenti audiovisivi Ue sulle quote nazionali – ma dentro una cornice tecnologica nuova: piattaforme proprietarie, sviluppo digitale, nuove tecnologie di distribuzione e raccolta pubblicitaria.

A orchestrare l’intesa sul fronte Impresa, in un ruolo chiave e qualificato, c’è Mediobanca, advisor dell’editore portoghese nell’accordo con Mfe-Mediaset. Non una formalità tecnica: l’operazione, pur senza controllo, porta con sé un’architettura di governance regolata, diritti di minoranza industriale e un patto parasociale per bilanciare influenza e autonomia familiare.

Maxi-accordo: Mediaset conquista il Portogallo

Ma come sta Impresa dal punto di vista dei conti? La risposta è importante per capire la solidità del terreno su cui il Biscione pianta la bandierina. Impresa, società quotata a Lisbona, ha chiuso il 2024 con ricavi consolidati di 182 milioni di euro, un margine operativo lordo (mol) di 18,4 milioni e un debito netto di 130 milioni di euro. Tre numeri che illustrano un’azienda con ricavi importanti, marginalità positiva ma leva finanziaria significativa, un profilo tipico di broadcaster tradizionali chiamati alla svolta digitale che richiede capitali, solidità industriale e partner capaci di portare know–how commerciale e piattaforme scalabili. Mfe arriva esattamente con quel kit: raccolta pubblicitaria integrata e piattaforma digitale da attivare subito.

La geografia dell’espansione Mfe ne esce ulteriormente ridisegnata. Con Portogallo, salgono a sei le nazioni Ue in cui il Gruppo televisivo opera. Un passaggio che non è mero aggiornamento anagrafico societario: la holding Mfe-MediaForEurope sta letteralmente diventando ciò che dice di voler essere – Media for Europe – non uno slogan, ma una somma di caselle iberiche, germanofone e potenziali rotte lusofone. Perché, sussurrano i dossier, questo sbarco in potenza potrebbe aprire pure le porte al grande mercato televisivo brasiliano. È solo un’anticipazione di scenario, ma racconta un fatto: Lisbona non è una fine, ma un ponte.

Il Portogallo non è stato scelto per caso: è bacino iberico unico per gli inserzionisti, spazio di produzioni locali da valorizzare, mercato quotato e leader, porta linguistica sull’Atlantico e investimento leggero nei numeri, ma denso nelle possibilità. Una tipica mossa Berlusconi: minoranza industriale oggi, asset operativo domani.

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