Il futuro della Rai a partire da gennaio
La legge di bilancio del 2024 è arrivata allo scatto finale. Con il partire del prossimo anno la Rai rischierà di perdere molti soldi che non saranno reintegrati dall’extra gettito, quella parte del canone destinata all’editoria. Per la Rai, dunque, si prospetta un anno difficile dal punto di vista delle entrate. Sembrerebbe, però, che la televisione di Stato voglia ridiscutere la distribuzione del tetto pubblicitario che impone alla televisione una quantità di spot molto più bassa rispetto alla televisione commerciale. (Continua a leggere dopo la foto)
Mediaset e la gara di comunicati
Mediaset possiede, oltre ai suoi tre canali generalisti, canali maggiormente specializzati con titoli molto forti. La Rai, al contrario, ha canali per lo più di servizio pubblico. Ecco, dunque, che Mediaset si ritrova ad avere ascolti più alti per i suoi canali più specializzati. “Anno record per gli ascolti Mediaset. Nel 2023, pur non essendo tra i propri obiettivi d’ascolto, Mediaset sorpassa stabilmente il competitor pubblico su tutti gli italiani considerando l’anno pieno e tutti gli eventi. Lo certifica Auditel registrando il costante aumento dell’audience delle reti Mediaset in tutte le principali fasce di palinsesto. Un risultato storico”. L’ascolto in assoluto dei valori Mediaset è cresciuto anche grazie all’apporto dei risultati sulle tv connesse e device digitali. (Continua a leggere dopo la foto)
Un tetto pubblicitario più ampio per la Rai
La Rai ha richiesto al governo Meloni un tetto pubblicitario più ampio. La legge Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) che regola i tetti, prevedeva un adeguamento ISTAT annuo del canone da 90 euro in su. Ciò non è mai avvenuto, e adesso il taglio è stato di addirittura 20 euro. La Rai potrebbe ovviare alla mancanza di entrate economiche che dovrà subire a partire dal prossimo anno. Il tutto con il coinvolgimento di Mediaset, La7, Sky e Discovery.