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“Fatemi dire questa cosa”. Vessicchio, la figlia rompe il silenzio in diretta

La figlia di Peppe Vessicchio rompe il silenzio

“Forse non sono tanto lucida per dire le cose giuste, – ha detto al microfono la figlia di Vessicchio – ma vorrei ringraziare tutti per l’amore che c’è arrivato a cascata…E io so che è stato amore vero…Le cose che hanno detto tutti in questi drammatici giorni lo hanno detto pure quando era vivo…Non lo dicono solo da morto…”. Le sue parole, semplici e autentiche, hanno toccato profondamente chiunque le ascoltasse, confermando quanto fosse grande e reale il legame tra il pubblico e il Maestro.

Un gesto simbolico: lo striscione del quartiere

In diretta dal luogo della cerimonia funebre, un giornalista ha mostrato un segno tangibile dell’affetto del quartiere: uno striscione, semplice ma potente, campeggiava tra le vie, un saluto collettivo a chi ha saputo farsi amare ben oltre le note musicali. “Alessia hai visto che qua il quartiere gli ha voluto dedicare uno striscione…Ciao maestro…”. Un gesto che racconta più di mille parole la vicinanza di una comunità intera.

Il Maestro come padre e nonno: ricordi familiari indelebili

Non solo artista, ma soprattutto uomo di famiglia. Chi lo conosceva sapeva quanto fosse forte il suo legame con i cari. “Alessia prima ci raccontava che è stato un papà eccezionale, ma anche un nonno e un bisnonno…Fino all’altro giorno giocava con i lego con le bambine…”. Frasi che dipingono la quotidianità di un uomo capace di tenere insieme generazioni diverse, regalando loro sorrisi e giochi semplici.

Quando le parole si spezzano: l’ultimo saluto della figlia

A un certo punto, la commozione ha avuto la meglio. “Perdonatemi…Scusatemi…E’ stato quello che avete visto tutta la vita…Non è stato niente di diverso…Per me è stato un grande papà e per mia figlia un nonno che è stato un padre…Scusate io non riesco più a dire nulla…Vi chiedo scusa…”. Così, tra le lacrime e la voce spezzata, la figlia ha lasciato il collegamento, affidando il suo dolore e la sua riconoscenza alle onde dell’etere.

Un’eredità di amore e musica

Il saluto struggente di oggi ha dimostrato come il ricordo di un grande maestro non conosca confini. Oltre la musica, resta la forza di una presenza capace di unire, di far sentire ogni persona parte di un’unica, grande famiglia. La sua storia continua a vivere nei gesti, nei racconti, e negli abbracci silenziosi di chi oggi piange e celebra un esempio raro di umanità.

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